La sicurezza energetica, come noto, non può limitarsi alla sola sicurezza degli approvvigionamenti nazionali, ma contempla un ambito più vasto, che è quello anche della sostenibilità economica delle politiche nazionali in ambito di energia e ambiente.
La guerra russo-ucraina e recentemente il conflitto in Medio Oriente, così come le tensioni nel Mar Rosso, hanno evidenziato ancora di più la necessità di rafforzare la diversificazione degli approvvigionamenti energetici dei Paesi europei, soprattutto per quelli come l’Italia in cui non vi sono sufficienti risorse nazionali. Gli interventi diplomatico-commerciali, normativi e di regolazione intrapresi dall’Italia dopo la crisi ucraina, d’accordo con l’Unione europea e gli altri Paesi interconnessi alla rete del gas europea, hanno consentito di rendere il sistema energetico italiano, e del gas in particolare, resiliente e sufficientemente flessibile, riuscendo a fronteggiare la maggiore delle crisi in atto, cioè quella derivante dalla riduzione del flusso di gas proveniente dalla Russia. Nel primo anno e mezzo del mio mandato, pertanto, sono stato costantemente guidato da un principio guida per me fondamentale: assicurare la transizione energetica
del Paese e il raggiungimento degli obiettivi imposti a livello europeo e, al contempo, assicurare la sostenibilità delle politiche energetiche e ambientali da parte dei cittadini e del mondo produttivo. Lo sforzo è stato massimo e, in pochi mesi, è stato fatto un lavoro importante con cui è stato delineato un percorso credibile e realista per raggiungere gli obiettivi europei, con un’attenzione agli impatti economici e occupazionali delle scelte, assicurando anche la sicurezza energetica attraverso un adeguato potenziamento infrastrutturale e la diversificazione delle fonti di approvvigionamento. Oltre alla diffusione delle fonti rinnovabili e alla promozione dell’efficienza energetica per garantire la decarbonizzazione, il MASE sostiene fortemente anche l’integrazione nel sistema energetico delle diverse soluzioni tecnologiche disponibili. Al riguardo sostengo fortemente l’opportunità di valutare le nuove tecnologie sicure del nucleare innovativo. In tale ottica ho istituito la Piattaforma Nazionale per un nucleare sostenibile, con l’obiettivo di definire in tempi certi un percorso finalizzato alla possibile ripresa dell’utilizzo dell’energia nucleare in Italia e alle opportunità di crescita della filiera industriale nazionale già operante nel settore.
Recentemente ho anche dato avvio a un tavolo tecnico di lavoro per la redazione della Strategia Nazionale per l’idrogeno, che certamente rappresenterà lo strumento fondamentale per lo sviluppo e il potenziamento della filiera italiana dell’idrogeno rinnovabile, tecnologia strategica in particolare per i settori industriali ‘hard-to-abate’ e per i trasporti a lunga distanza. Sono convinto che la transizione ecologica ed energetica sia un tema chiave per l’economia del domani e può diventare un motore di sviluppo del nostro Paese. Su questo si misura quotidianamente l’impegno mio personale e quello del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica.