Si tratta di sistemi che possono essere già integrati sui seggiolini di nuova generazione, oppure aggiunti ai vecchi seggiolini che, tramite un avvisatore acustico, visivo e/o l’invio di un messaggio sullo smartphone, avvisano il genitore di aver lasciato il figlio in macchina. Inoltre, possono essere dotati anche di GPS, permettendo così la geolocalizzazione del seggiolino in caso di rapimento.
La normativa stabilisce nel dettaglio le caratteristiche minime di tali dispositivi che, chiaramente, devono emettere segnali percepibili dall’esterno del veicolo.
Nei mesi passati, quando si era parlato dell’introduzione di questi dispositivi, il Governo aveva annunciato anche lo stanziamento di incentivi per evitare che l’obbligo gravasse interamente sulle famiglie.
Tuttavia, ad oggi non sono ancora disponibili, pertanto le associazioni di consumatori si sono già mosse per chiedere di posticipare l’applicazione delle sanzioni (che vanno da 81 a 333 euro).
Subito la risposta del Ministro De Micheli, la quale annuncia l’approvazione del Decreto che disciplina le modalità per l’erogazione del contributo di 30 euro in breve tempo.
Si consiglia quindi di conservare la ricevuta d’acquisto per poter richiedere, successivamente, il rimborso.
Per i genitori che dispongono già del seggiolino, esistono dispositivi a partire da 29 euro. Si tratta, sostanzialmente, di un cuscinetto con rilevatore di peso che viene posto sulla seduta del seggiolino, collegato all’accendisigari dell’auto, oppure dotato di batteria propria, e/o collegato alla cintura di sicurezza.
I neogenitori che intendono acquistare un seggiolino con sistema antiabbandono integrato, invece, al momento non dispongono che di pochi modelli tra cui scegliere. In un prossimo futuro, questi sistemi saranno disponibili anche come parte integrante del veicolo.