Segretario Guaiana, quali sono le proposte della sua Associazione in vista di una riforma del diritto di famiglia in Italia?
Noi proponiamo una riforma complessiva del diritto di famiglia capace di soddisfare le esigenze di tutti, unificare finalmente le norme già esistenti in tema di diritto di famiglia e dare così luogo ad un’unica ed organica legislazione. Al centro della riforma deve esserci ovviamente l’apertura dell’istituto del matrimonio civile anche alle coppie dello stesso sesso.
A questo istituto proponiamo di affiancare quello delle unioni libere che permetterebbe ai liberi consorti di scegliere il contenuto del proprio patto matrimoniale, entro determinati limiti.
Questi, in estrema sintesi, i punti più importanti della riforma che proponiamo. Altri ve ne sono, per esempio, in merito ai trattamenti sanitari e altro, ma non sarebbe possibile illustrarli tutti in questa sede.
La promozione nelle scuole dell’educazione affettiva e alle differenze può essere uno strumento per prevenire i fenomeni di stampo omofobo e transfobico?
Non solo il bullismo omo-transfobico: l’educazione alle differenze, “alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni”, come recita il comma 16 della Legge sulla Buona Scuola, aiuta a ridurre tutte le forme di bullismo e discriminazione che troppo spesso affliggono l’esistenza dei giovani.
Occorre però anche dare agli insegnati gli strumenti culturali per gestire i fenomeni di bullismo quando ne vengono a conoscenza e prevedere all’assistenza e all’ascolto delle vittime e dei perpetratori.
Quali azioni si aspetta la sua Associazione dal Governo italiano e dall’Unione europea a tutela dei discriminati per genere?
Per quanto riguarda l’Unione europea, chiediamo da anni due cose: una strategia complessiva sulle questioni LGBTI [lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuati] per combattere tutte le discriminazioni basate su orientamento sessuale, identità ed espressione di genere e per misurare i progressi dell’Unione in questo campo.
Dall’UE ci aspettiamo anche che approvi finalmente la cosiddetta Direttiva orizzontale contro tutte le discriminazioni basate sull’età, la disabilità, la religione, l’orientamento sessuale e l’identità ed espressione di genere.
Anche a livello italiano riteniamo necessaria ed urgente l’adozione di un Piano nazionale per la prevenzione ed il contrasto delle discriminazioni e l’assistenza alle vittime di discriminazione e crimini d’odio, nonché un adeguato stanziamento finanziario necessario per la sua implementazione.