Gente in Movimento
  • Home
  • Chi siamo
  • Notizie
  • Collaboratori
  • Rivista
    • Sfoglia GM
    • Scarica GM
    • Regala GM
  • Contatti
  • Sponsor & Partner

Dietologia spicciola e terrorismo dei media

16/12/2016

0 Comments

 
Foto
Un certo tipo di comunicazione, abbinata ad un argomento delicato come l’alimentazione, crea molteplici danni.
Salute, malattia, prevenzione, alimentazione, educazione, ristorazione, la lista dei vocaboli alimentari più di moda sulle riviste e nei talk show potrebbe senza sforzo essere resa ancora molto più lunga e naturalmente alla base di questi fenomeni - probabilmente più sociologici che salutistici - vi sono motivazioni assai profonde.
Il mondo occidentale mangia, eccome se mangia, anzi potremmo quasi dire che ha fatto dell’alimentazione quotidiana un incrocio fra uno status symbol, un’esternazione culturale e un campo di battaglia mediatico, dove il conflitto fra le parti è feroce e dove nessuno fa prigionieri.
Pare utile parlare di questi argomenti, per almeno due buone ragioni. La prima è che diete e dietologia possono influire pesantemente sulla nostra salute, sia nel bene che nel male, e la seconda è che una dieta non è soltanto un fatto estremamente tecnico ed un atto squisitamente medico, ma è molto di più, cioè è “sociale” nel senso più ampio, onnicomprensivo ed educativo che esista.
Purtroppo è evidente che non va di moda collocare le diete nell’ambito scientifico e medico che ad esse spetta di diritto, mentre invece assistiamo ad un vero e proprio dilagare di un protagonismo mediatico pernicioso, nel cui insieme si muove un magma primordiale informe di guru, aspiranti guru, simmetrie di guru variamente configurati, privi di qualunque forma di controllo e limitazione ed imperversanti su Internet, intenti a spargere sapienza dietologica spicciola a piene mani.
In campo alimentare le cose hanno veramente preso una brutta piega e urge un intervento professionale collettivo, per riportare un poco d’ordine e di scienza in un ambito in cui di scienza se ne vede poca e di coscienza manco a parlarne.
Il terrorismo dietologico alimentare è uno dei più terribili, poiché prende il consumatore e lo manipola a suo uso e consumo, fatto peraltro nemmeno poi così nuovo e stupefacente, dato che troppe volte una cattiva informazione giornalistica ha arrecato gravi danni a svariate filiere alimentari.
In questo caso però, non si tratta più di semplice cattiva informazione da una parte e di un uditorio credulone ed impreparato dall’altra, ma di singoli soggetti estremamente determinati, che scientemente sfruttano l’ignoranza diffusa del consumatore, per aizzare le sue paure e trarne un preciso beneficio economico personale.
La gente ha paura e su questo non ci piove, in un momento della storia della società industriale, in cui la parola “tumore” desta sicuramente più paura di “mafia” o “camorra”, soprattutto se utilizzata in stretta connessione con il termine “alimentazione”.
Del resto è comprensibile, perché le grandi sciagure sono fatti remoti e lontani, la criminalità organizzata chissà perché si trova sempre da qualche altra parte, i rovesci economici internazionali non toccano mai i nostri soldi in banca, ma i tumori quelli no, quelli potrebbero essere nel piatto in cui mangiamo, giorno dopo giorno.
Ecco quindi che l’inquietudine cresce inesorabilmente e serpeggia nella testa di chi spinge il carrello nelle corsie dei supermercati, indirizzando fortemente le scelte alimentari, soprattutto in popolazioni come la nostra, tradizionalmente e culturalmente dedita al buon mangiare e bere.
Se quindi, con una manovra ben congegnata, si riesce a mettere in connessione la prevenzione alimentare con implacabili specchi, che ogni mattina ci restituiscono un’immagine poco benevola dei nostri rotolini di grasso sparsi dove non dovrebbero, il gioco è fatto ed il mercato è pronto.
Dieta. Questa è la parola magica, la panacea universale, l’uovo di Colombo, la quadratura del cerchio per il cittadino medio-stante del terzo millennio, che riemerge troppo spesso da una lunga sequenza di anni, segnati da abitudini alimentari non certo esemplari, con l’unico risultato di poter verificare come prova-costume estiva, se il succinto indumento riesce ad asciugarsi abbastanza in fretta.
Purtroppo il dietologo fai-da-te, pur essendo spesso spietato e senza scrupoli, ha un problema oggettivo, in quanto il suo potenziale cliente è capriccioso, viziato e petulante, laddove chi vuole crearsi un posto al sole deve sgomitare parecchio in mezzo alla folla di alimentaristi rampanti.
Aprire uno studio dietologico, prendere appuntamenti, visitare pazienti, raccogliere tristi anamnesi basate su lunghi cortei di hamburger e torte St. Honorè, ma anche scrivere libri, fare comparsate nei talk-show gastronomici, fino alla vera e propria produzione di cibi per diete speciali è l’obiettivo di tanti, ma le leggi del marketing sono ferree e nessuno può pensare di sottrarvisi.
Una corretta alimentazione indubbiamente può aiutare a prevenire molte malattie anche gravi, così come il contenimento del peso corporeo e l’abitudine ad una vita che comprenda anche movimento fisico e lotta alla sedentarietà sono evidenze oggettive che nessuno può negare.
Ma la moltitudine dei guru non può vendere questi concetti, perché nessuno li compra, risultando di molto favorite le soluzioni miracolistiche, che fanno perdere il peso rapidamente, senza sforzi, senza privazioni e magari anche prendendo qualche pastiglietta, se occorre.
Allora ognuno dei contendenti fa a gara con gli altri per estrarre dal cilindro le argomentazioni più fantascientifiche, a sostegno di un certo regime alimentare (il loro) e contro i regimi differenti (quelli degli altri), mettendo nel mirino ora i cereali, ora i carboidrati, ora i latticini, magari individuando oggi nel caffè uno dei peggiori assassini del millennio, salvo poi a riabilitarlo domani come salvatore delle coronarie, se opportuno.
Marketing, sempre marketing, fortissimamente marketing. A questi personaggi, nulla importa della salute di chi li ascolta, ma solo di quante copie dell’ultimo libro hanno venduto in più negli ultimi due mesi, di quanti passaggi televisivi hanno fatto in prima e seconda serata, di quante visite in studio hanno prenotato per la settimana prossima.
Ecco quindi che chi invece ha a che fare con gli alimenti e li conosce, perché li vede produrre, perché aiuta a realizzarli meglio, perché è un medico vero e soprattutto equilibrato nei giudizi, oppure perché magari li vende, come i farmacisti, ma svolge la sua attività veramente con scienza e coscienza, dovrebbe cercare di partecipare attivamente alla vita pubblica, con pareri scientifici, con ragionamenti autorevoli, con la forza della conoscenza che possiede, con l’attenzione che contraddistingue il suo lavoro di tutti i giorni.
Stiamo parlando di un grande processo di educazione sociale, in cui mettere a punto programmi di comunicazione multidisciplinare rivolti all’utenza, in cui tutte le figure disponibili cooperano insieme attivamente, per fare chiarezza, per prevenire sul serio, per aiutare la gente a vivere meglio e per emarginare e zittire tutte le finte sirene della magrezza facile, che oggi vanno purtroppo per la maggiore.
 
A cura di Ferruccio Marello
© Gente in Movimento - riproduzione riservata

0 Comments

Your comment will be posted after it is approved.


Leave a Reply.

    RUBRICHE

    Tutti
    ATTUALITÀ
    BENESSERE E BELLEZZA
    CINEMA E LIBRI
    CONSUMATORE
    COSTUME E SOCIETÀ
    DESIGN
    ECONOMIA E LAVORO
    EUROPA
    EVENTI
    EVENTI E SPETTACOLI
    FOOD & WINE
    FOTOGRAFIA
    IMPRESA
    INNOVAZIONE
    MODA
    MOTORI
    MUSICA
    POLITICA
    PREVIDENZA
    PROFESSIONI
    RASSEGNA STAMPA
    SICUREZZA
    SPORT
    TEMPO LIBERO
    VIAGGI

    ARCHIVIO

    Marzo 2023
    Gennaio 2023
    Dicembre 2022
    Novembre 2022
    Ottobre 2022
    Maggio 2022
    Aprile 2022
    Marzo 2022
    Febbraio 2022
    Gennaio 2022
    Dicembre 2021
    Novembre 2021
    Ottobre 2021
    Settembre 2021
    Agosto 2021
    Luglio 2021
    Giugno 2021
    Maggio 2021
    Aprile 2021
    Marzo 2021
    Febbraio 2021
    Gennaio 2021
    Dicembre 2020
    Novembre 2020
    Ottobre 2020
    Settembre 2020
    Agosto 2020
    Luglio 2020
    Giugno 2020
    Maggio 2020
    Aprile 2020
    Marzo 2020
    Febbraio 2020
    Gennaio 2020
    Dicembre 2019
    Novembre 2019
    Ottobre 2019
    Settembre 2019
    Agosto 2019
    Luglio 2019
    Giugno 2019
    Maggio 2019
    Aprile 2019
    Marzo 2019
    Febbraio 2019
    Gennaio 2019
    Dicembre 2018
    Novembre 2018
    Ottobre 2018
    Settembre 2018
    Agosto 2018
    Luglio 2018
    Giugno 2018
    Maggio 2018
    Aprile 2018
    Marzo 2018
    Febbraio 2018
    Gennaio 2018
    Dicembre 2017
    Ottobre 2017
    Settembre 2017
    Luglio 2017
    Maggio 2017
    Marzo 2017
    Gennaio 2017
    Dicembre 2016
    Novembre 2016
    Ottobre 2016
    Settembre 2016
    Agosto 2016
    Luglio 2016
    Giugno 2016
    Maggio 2016
    Aprile 2016
    Marzo 2016
    Febbraio 2016
    Gennaio 2016
    Dicembre 2015
    Novembre 2015
    Ottobre 2015
    Settembre 2015
    Agosto 2015
    Luglio 2015
    Giugno 2015
    Maggio 2015
    Aprile 2015
    Marzo 2015
    Febbraio 2015
    Gennaio 2015
    Dicembre 2014

Copyright © 2019 GENTE IN MOVIMENTO. Tutti i diritti riservati
Testata giornalistica iscritta nel Registro della Stampa del Tribunale di Aosta - aut. n° 3/2014
Proprietario ed Editore: DGConsulting s.c. (P.IVA 05034680966), con iscrizione al ROC n° 24934.
​Direttore responsabile: Secondo Sandiano
Per qualsiasi comunicazione: redazione@genteinmovimento.com -  Collabora con noi
Iscriviti alla Newsletter