Questo il titolo d’impatto della 55esima edizione del Salone del Mobile, tenutosi in Fiera Milano Rho dal 12 al 17 aprile, che ha registrato, quest’anno, il record assoluto di affluenza.
Oltre 370.000 gli operatori professionali in visita, di cui quasi il 70% stranieri. Numeri questi che non tengono conto dei cinque giorni di “Fuori Salone”, dove erano 400.000 le persone alla ricerca di stile, design e novità, nel capoluogo lombardo.
Cinque giorni inondati da 1148 eventi e 2400 espositori, distribuiti in 8 distretti: Brera Design District, Zona Tortona, Ventura-Lambrate, 5 Vie art+design, Porta Venezia, San Gregorio Docet, Statale, Sant’Ambrogio.
Milano è stata letteralmente invasa da designer, stilisti e operatori del settore wine-food, che hanno unito le loro idee, contaminandosi a vicenda, per creare oggetti sempre nuovi e funzionali, location mozzafiato, e tecnologie all’avanguardia.
Il tutto sempre accomunato dall’intento di creare nuove esperienze sensoriali. Infatti, la protagonista assoluta è stata la riflessione sui sensi, che ha acquistato importanza attraverso il design, l’arte, la moda e il cibo; come in una gara a chi crea più sensazioni.
Grande l’attenzione per la natura, la pace interiore e la diminuzione dello stress, ma senza trascurare funzionalità e tecnologia.
La vegetazione, molto presente sia nei complementi d’arredo, sia nella caratterizzazione degli stand, si incontra spesso anche in città, con location-giardino, fino a scontrarsi con una vera e propria fattoria on the road.
Da uno sguardo generale sui materiali si è assistito al consolidamento di un’idea che trapelava già lo scorso anno: un ritorno alle origini. Materiali naturali, ecosostenibili, come piastrelle di lava e tavoli in sughero, mobili e complementi di arredo dalle forme semplici, ma dal grande spessore materico.
L’utilizzo del legno perde qualche punto percentuale, rispetto alle scorse edizioni, ma rimane il materiale per eccellenza. Ad esso si integrano i metalli, creando eccezionali contrasti di opacità-riflessione, calore- freddezza, spessore-leggerezza.
Si distingue il tessuto, materiale principe dell’edizione 2016. Già presente lo scorso anno, questa volta diventa grande protagonista, grazie alla contaminazione di importanti marchi moda.
Tra le new entry, la carta, in una piccolissima, ma notevole percentuale.
L’utilizzo del marmo, invece, è quasi del tutto scomparso, se non come decorazione di superfici morbide e giocose e su tessuti, come a volerlo soltanto ricordare.
In città, visti i risultati e gli incassi registrati, si sta già parlando di “Fuorisalone bis”, la versione ridotta, da organizzare probabilmente ad ottobre, con qualche nuovo spunto, nella zona Brera-Garibaldi.
L’idea del Comune di Milano nasce per arricchire il periodo autunnale, quando a Milano si vede un incremento dei flussi turistici.
A cura di Monica Montanaro