Il Presidente della Comunità Montana dell’Aniene, Luciano Romanzi, ci spiega quale ruolo può ancora avere una Comunità Montana per la tutela e la promozione del territorio.
Quale ruolo può giocare una Comunità Montana nello sviluppo del territorio e quali strumenti mette in campo per valorizzare i Comuni che ne fanno parte?
La Comunità Montana a mio avviso, soprattutto in realtà territoriali come la valle dell’Aniene, che ricordo, ha delle peculiarità paesaggistiche naturalistiche e architettoniche in un certo senso uniche in tutta Italia, rappresenta un ruolo determinante per lo sviluppo e la salvaguardia complessiva del territorio.
Infatti, più di qualunque altro Ente, la Comunità Montana è deputata a svolgere il cosiddetto ruolo di “sentinella del territorio”, oltre che l’unico consesso democratico nel quale tanti amministratori locali dei Comuni che ne fanno parte, hanno la possibilità di incontrarsi e studiare insieme le strategie da adottare per conservare, valorizzare e promuovere un ambito territoriale omogeneo.
La X Comunità Montana dell’Aniene, che mi onoro di presenziare da alcuni anni, ha messo in cantiere una molteplicità di iniziative attraverso, per esempio, la Legge regionale 40/99, il Piano di sviluppo rurale 2014-2020, la Legge regionale 9/99 (“Legge sulla montagna”), ecc., che hanno sicuramente valorizzato i Comuni della Comunità Montana ma anche creato opportunità di lavoro in loco.
Lo spopolamento delle zone montane ha colpito la Comunità dell’Aniene? Come combattere il fenomeno?
Purtroppo il fenomeno dello spopolamento ha colpito anche la nostra comunità montana, per una molteplicità di motivi legati soprattutto alle caratteristiche di un territorio prettamente montano.
Questa situazione è stata aggravata anche dalla famigerata crisi economica, che spero vivamente possa essere superata definitivamente al più presto. La Comunità Montana dell’Aniene per cercare di combattere o comunque di arginare questo che io considero molto spesso inevitabile fenomeno, il più possibile ha impegnato risorse ed energie su interventi che hanno riguardato la mobilità e i trasporti locali, i servizi sociali e sanitari, scolastici e sportivi, culturali e turistici, ambientali e dello sviluppo sostenibile, e ovviamente tutto il settore agricolo.
Esiste un’interazione tra le diverse Comunità Montane d’Italia?
Certamente. Esiste un Ente che si chiama UNCEM (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani): un’organizzazione nazionale presente in ogni Regione italiana, che raduna e rappresenta i Comuni montani e le Comunità Montane, oltre ad associare Province, consorzi, Camere di commercio e altre entità operanti in montagna.
Un’organizzazione che esiste da più di cinquant’anni ed è rappresentativa di un bacino territoriale pari al 54% di quello italiano e nel quale vivono oltre dieci milioni di abitanti.
Ovviamente oltre all’UNCEM, le Comunità Montane possono liberamente creare delle forme di associazione o se vogliamo di collaborazione per condividere progetti ed idee per promuovere e valorizzare sinergicamente territori anche distanti tra loro.
A cura della redazione