Premesso che la diffusione di notizie non verificate andrebbe perseguita e sanzionata come caso di procurato allarme, la riflessione da fare è un’altra, molto più ampia e inquietante.
È naturalmente impossibile essere esperti di tutto, per cui se esistono alcuni campi in cui il bagaglio culturale del singolo lo mette in condizione di individuare una bufala e smascherarla con sicurezza, esiste parallelamente un mare magnum di settori, in cui il lettore, telespettatore o navigatore di Internet è totalmente indifeso.
Un buon sistema per tentare di sottrarsi alle “bufale subliminali” è quello, per esempio, di non assistere a talk-show televisivi in cui sia presente più di un esperto. Non si può certo dire che, se il presentatore intervistasse una sola persona, si avrebbe la certezza di ascoltare esclusivamente verità, ma la presenza di due o più intervenuti alla trasmissione innesca invariabilmente meccanismi perversi di deviazione dalla realtà, finalizzati a far prevalere il proprio parere sugli altri.
Molto spesso, non si tratta per niente di comportamenti casuali, ma di tecniche retoriche moderne e studiate a tavolino da esperti di comunicazione, che poi istruiscono chi dovrà parlare, non al fine di permettere al telespettatore di capire meglio il problema, ma di confonderlo più di quanto non sia e, possibilmente, di indurlo a formarsi un’opinione invece che un’altra.
Se ci fate caso, queste tecniche sono onnipresenti.
Proviamo a fare qualche esempio di trappola logica fraudolenta e poi divertitevi, si fa per dire, a notare quanto detto, la prossima volta che assisterete ad un qualunque talk-show dove siano presenti due o più esperti, professori, onorevoli, scienziati, opinionisti o altri assimilabili.
Le frasi di seguito indicate ad esempio sono ricavate da telegiornali di varie reti, talk-show e trasmissioni di intrattenimento culturale di tutti i canali nazionali e privati e programmi radiofonici con partecipazione diretta del pubblico.
Deduzioni statistiche. Attribuire significatività statistica ad alcuni eventi del tutto casuali.
“Alcuni migranti hanno compiuto gravi reati in Italia, quindi, dato l’alto numero degli arrivi, i reati gravi possono solo aumentare”.
Cause sbagliate. Dare ad intendere che, poiché se due eventi sono accaduti insieme o in sequenza, uno deve essere per forza la causa dell’altro.
“Nel 2014-2015 hanno chiuso xxx mila aziende a causa della crisi economica”.
Eccezioni irrilevanti. Se un evento prova il contrario di quanto sostenuto, definirlo come un’eccezione.
“La grande maggioranza dei giovani non cerca più lavoro o emigra all’estero. È vero che alcuni lo trovano, ma sono eccezioni”.
L’uno o l’altro. Presentare solo due aspetti di un problema, inconciliabili tra loro, nascondendo l’esistenza di altri punti di vista.
“I prodotti OGM possono solo dare o non dare problemi di salute alle persone che li consumano”.
Le origini prima di tutto. Giudicare un qualcosa come giusto o sbagliato sulla base dell’origine.
“Il prodotto agroalimentare se è italiano è di eccellenza”.
Cortocircuito assertivo. Sostenere che una cosa è vera, in quanto quella cosa è nota come senz’altro vera.
“Mangiare carne danneggia la salute. Lo sanno tutti”.
Guerriglia verbale. Inserire in una domanda un’affermazione falsa o offensiva, per costringere l’interlocutore a mettersi sulla difensiva.
“Voi allevatori avete tutti sempre abbondantemente lucrato sul discorso delle quote latte”.
Riferimento all’autorevolezza. Affermare a proprio vantaggio, in assenza di solidi argomenti propri, l’opinione di qualcuno di chiara fama.
“Il dietologo Prof. xxx dell’Università del Kansas afferma che l’aloe vera delle foreste del Madagascar superiore accelera portentosamente il dimagrimento senza alcuna fatica”.
Pressioni emozionali. Suscitare le emozioni altrui e approfittarne per confondere l’interlocutore.
“Le violenze sulle donne in Italia sono quasi sempre condotte da extracomunitari. Vorrei vedere se fosse capitato a sua figlia o a sua moglie!”.
Propagazione del dubbio. Sfruttare il fatto che una tra le ragioni dell’altro è più debole o magari errata, per affermare che tutto il ragionamento non sta in piedi.
“Tutti gli OGM sono dannosi e vanno aboliti, perché non è vero che sono innocui, in quanto danneggiano la biodiversità”.
Propagazione del vero. Far passare la tesi per cui quello che è vero per una parte di una questione complessa debba essere per forza vero per tutto il resto.
“La presenza di molti migranti in Italia è un grave problema di sistemazione logistica e quindi si devono fermare ancora prima che partano”.
Valorizzazione degli aneddoti. Citare un’esperienza personale o un evento isolato per controbattere le ragioni dell’interlocutore, generalizzandone il significato.
“Non è vero che i centri per l’impiego non funzionano. Un mio collega ha trovato lavoro in meno di un mese”.
Manipolare i dati. Presentare gruppi di dati statistici, inventando connessioni di causa-effetto favorevoli con quanto si sta dichiarando.
“Si è verificato un aumento dei contratti a tempo indeterminato del xx%, grazie alle regole presenti nel Jobs Act”.
Termini confusi. Utilizzare parole dal significato misterioso o espressioni ambigue per falsare il significato di un fatto.
“La Borsa di Milano vola non per un semplice rimbalzo tecnico, ma perché nell’aria si respira una maggiore propensione degli investitori a credere ad un prossimo picco dei trends”.
Incredulità convinta. Sostenere che, poiché una cosa è difficile da capire per una “persona normale”, deve per forza essere falsa.
“Non possono esistere prodotti alimentari totalmente garantiti lotto dopo lotto, perché è tecnicamente impossibile”.
Onere della prova. Affermare un qualcosa e sfidare l’altro a provare il contrario. Ma l’onere della prova è sempre di chi afferma e non di chi confuta.
“L’Italia è il Paese europeo dove si applica il più efficace ed efficiente controllo sanitario sugli alimenti circolanti”.
Attacchi personali. Attaccare il carattere, i tratti fisici, la storia o la cultura del proprio interlocutore, anziché rispondere alle sue argomentazioni.
“Voi arabi non siete credibili, se andate in giro vestiti in quel modo assurdo”.
Catastrofismo a cascata. Affermare che, permettendo che accada A, allora fatalmente dovranno accadere B, C, D.
“Se si pongono troppi vincoli e sanzioni ambientali, le imprese andranno in sofferenza, molte chiuderanno, altre andranno all’estero e gli stranieri non verranno ad investire in Italia”.
Naturalità nostalgica. Presumere che una cosa data per “naturale”, sia di conseguenza anche valida, giusta, corretta e sicura.
“Gli alimenti di una volta non erano le schifezze industriali che mangiamo oggi”.
Qualunquismo mirato. Non affrontare gli argomenti di una critica, accusando l’interlocutore di aver commesso gli stessi errori.
“La vostra riforma dell’Università è fallimentare. Quella che avevate partorito voi era di molto peggiore”.
La verità sta nel mezzo. Affermare che nel punto mediano tra due ragioni sta la verità, cosa di per sé falsa, perché la verità sta dove sta.
“I contribuenti affermano che lo Stato li strangola con tasse esagerate, mentre il Fisco ritiene che gli italiani siano mediamente evasori fiscali incalliti. La realtà come sempre sta nel mezzo”.
A cura di Ferruccio Marello