Esprimere la volontà di comunicare permetterà al nostro cervello di espletare alcune funzioni per le quali è preposto. I diversi modi di comunicare ci permetteranno di espandere le competenze di noi stessi e avremo un maggior apporto di informazioni sulla realtà. Una delle priorità nella comunicazione, condizione necessaria per la riuscita della comunicazione è l’ascolto.
L’ascolto in sé comporta, per prima cosa, un volere comunicare, cioè la reale intenzione di voler essere partecipi di una esperienza emotiva ed empatica. La volontà di entrare nell’altra persona e comprenderla, ovvero di portarla a sé e, nel contempo, portare sé stessi all’altro. Desiderare di comprendere, fare proprio l’altro nei suoi pensieri e parole.
È necessario per questo mettere un po’ da parte ciò che si pensa, e ciò che si pensa di poter dire e fare al posto dell’altro. Mettersi dentro l’altro per capire le modalità di come affronta la propria esistenza, in quanto, se rimanessi fisso nel mio, difficilmente il pensiero altrui sarebbe da me compreso. L’ascolto coinvolge sia l’uomo che la donna. Ho evidenziato anche un altro aspetto dove alcuni valori come quelli appena esposti sono la condizione da raggiungere. C’è differenza tra uomo e donna.
L’uomo, il maschio da sempre riveste il ruolo di forte, di cacciatore, di aspetto forte come la corteccia che protegge il suo lato più morbido, capace di concedere dolcezza e calore.
La donna come un frutto bello al vedersi, morbida, accogliente, dolce. Ma in sé nasconde un nucleo molto forte, duro: quella è l’anima della donna, forte nel dirigere e nell’infondere coraggio e direttive, saggia e solida. Prima accoglie, poi guida con fermezza e dà direttive. Non uguaglianza ma armonia delle parti.
L’uomo si dimostra morbido al suo interno, pronto ad accogliere la forza della donna: questi sono i nuclei di un vicendevole e reciproco sostegno. Bisogna considerare questi aspetti affinché ci si auspichi una rivoluzione che ponga le due parti una contenuta nell’altra, in un rapporto di autonomia e reciprocità dove ambedue hanno la loro riuscita. Per riuscire a comprendere tutte queste dinamiche, io e il Dott. Giangiordano, insieme all’Università, abbiamo predisposto progetti sulla comunicazione in campo educativo, formativo e professionale/aziendale che già hanno avuto importanti riscontri positivi in altre regioni d’Italia. Per la mia Liguria, ho deciso di mettermi in gioco e portare in squadra con me persone che, oltre alla competenza e professionalità, condividano la passione e l’entusiasmo per ciò che fanno. Il bene dell’essere umano è l’unico fine perseguibile.
A cura di Elisa Amelia.