«Questo è il punto di partenza su cui lavoreremo nei prossimi anni – ha affermato il Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, Rosario De Luca – tanto più alla luce del nuovo identikit del consulente del lavoro restituitoci anche dall’indagine presentata nel corso dell’evento: quello di una figura capace di svolgere un ruolo centrale nelle dinamiche aziendali, interagendo nella società su campi che vanno ben oltre le attività normate, ma di altissimo valore sociale».
In primo luogo, quello dell’azione per diffondere la cultura della legalità, a partire dalle fasce più giovani della popolazione da intercettare nei “loro luoghi”, come la scuola e l’università, e utilizzando un linguaggio specifico. In parallelo, attraverso il sostegno delle fasce più fragili del mercato del lavoro: i giovani in cerca di prima occupazione, disabili, donne vittime di violenza, lavoratori esperti che faticano a rientrare nel circuito lavorativo. Tutti ambiti rispetto ai quali i consulenti del lavoro continuano a dimostrare un impegno costante per creare reti e protocolli dal carattere fattivo per agevolare il superamento dei motivi ostativi la piena autonomia attraverso il lavoro.
«Da gestori di adempimenti, abbiamo assunto nel tempo un ruolo consulenziale pieno, anche tramite funzioni nuove che si sono aggiunte a quelle che la Legge n. 12/79 ci attribuisce – sintetizza il Presidente De Luca –. Inoltre, stiamo anche crescendo come numeri, grazie a scelte indirizzate verso tutti gli iscritti. Per il futuro, puntiamo all’acquisizione di nuove competenze in ottica di sempre maggiore sussidiarietà, alla crescita del numero di rapporti di lavoro gestiti, che pure toccano gli otto milioni e mezzo, al pari dell’ampliamento dell’attuale platea di un milione e 800mila di imprenditori che si affidano alle nostre consulenze».
Molte le partecipazioni istituzionali all’evento – organizzato dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro, in collaborazione con ENPACL, Fondazione Studi consulenti del lavoro, Fondazione consulenti per il Lavoro, ANCL e ANGCDL – e molteplici i riconoscimenti del ruolo svolto dagli iscritti alla categoria. A partire dal Vicepremier e Ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani che, in apertura degli Stati Generali, ha sottolineato che «anche grazie al vostro impegno di Consulenti del Lavoro, l’Italia vede crescere il numero degli occupati». A ricordare che le professioni sono l'anello di congiunzione tra il cittadino e lo Stato, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, ha rimarcato l’esigenza di capire quanto sta succedendo e l’impatto delle transizioni in corso, come per esempio l’avvento dell’intelligenza artificiale.
«La mia attività – ha affermato Calderone – sarà quella di accompagnare l'innovazione per far lavorare meglio le persone e in modo più sicuro». La sfida posta dall’intelligenza artificiale «va accettata e dominata, salvaguardando i valori dell'umano», le ha fatto eco il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.
Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, si è soffermato invece sulle modalità con cui i Consulenti possono favorire la crescita economica e la competitività sul mercato delle imprese italiane, attraverso una politica industriale che metta al centro le eccellenze del Made in Italy, mentre il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, ha chiesto alla Categoria di partecipare alla gestione degli effetti di una riforma rivoluzionaria, che mira a creare un nuovo modello di lavoro sportivo.