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Come fare di ogni scatto una cartolina

21/7/2015

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Immagine
Una vacanza di relax o un viaggio avventuroso, una giornata sulle spiagge di casa nostra o un fine settimana in montagna. Ma anche una situazione comica, un dettaglio per strada, un piatto prelibato, un arcobaleno. Tutto diventa occasione per immortalare istanti, luoghi, pose ed emozioni.
È indubbio che avere una fotocamera reflex - ossia un corpo macchina con obiettivi intercambiabili - consenta di scattare fotografie migliori da un punto di vista tecnico e qualitativo, sempre che sia utilizzata con piena consapevolezza (le foto in modalità automatica, per capirci, le facciamo bene tutti, o quasi).
Nulla vieta, però, di scattare belle foto anche con strumenti meno sofisticati. Non saranno probabilmente scatti da mostra o da concorso, ma anche con una fotocamera compatta o con uno smartphone di ultima generazione si possono realizzare istantanee da incorniciare. 
Sembra impossibile? Non se si applicano alcuni stratagemmi per riempire al meglio lo spazio di ogni fotografia.
E non parliamo di tecnica fotografica, ossia di quell’insieme di regole (di natura matematica) relative a tempi di esposizione, apertura di diaframma, sensibilità ISO, messa a fuoco, ecc.
Parliamo, invece, di semplici accorgimenti capaci di rendere più interessante ogni scatto fotografico. Si tratta di consigli applicabili sempre, indipendentemente dal dispositivo che si utilizzi per fotografare. Sono le basi della cosiddetta “composizione fotografica”.
Per composizione fotografica intendiamo la somma di scelte che il fotografo prende al momento di scattare, per rendere la scena inquadrata un insieme organizzato e armonioso di forme, proporzioni, colori e giochi di luce. Scelte che derivano dalla sua creatività, dal suo senso estetico e dall’esperienza che ha acquisito. 
I princìpi generali di composizione fotografica possono essere di grande aiuto per conferire ordine e carattere ad ogni scatto, ma non devono considerarsi regole ferree. La fotografia deve pur sempre restare una finestra privilegiata sulla nostra personalissima visione del mondo. 
Prendete allora le poche “regole” che trovate qui di seguito come utili suggerimenti e... date spazio alla vostra creatività!

Osserviamo. Prima di fotografare dobbiamo imparare ad osservare. Non basta guardare e scattare: dobbiamo esaminare la scena, valutare la direzione della luce, cogliere la visione d’insieme e i singoli dettagli e capire su cosa vogliamo puntare l’attenzione.
Inquadriamo. L’inquadratura è fondamentale, perché delimita la porzione di spazio da far rientrare nella fotografia. È l’atto decisivo con cui escludiamo certi elementi dal campo visivo e decidiamo come posizionare quelli inquadrati, gli uni rispetto agli altri. In questa fase dobbiamo far attenzione a tenere fuori dal campo ogni eventuale elemento di disturbo.

Definiamo il taglio
. Il taglio della fotografia che solitamente si predilige è quello orizzontale; d’altra parte è la forma dello schermo e del mirino di ogni fotocamera a rendere più comoda la composizione dell’immagine in orizzontale. Non dimentichiamoci, però, di variare, scegliendo di tanto in tanto un taglio verticale per le nostre fotografie. 
Andiamo oltre l’abitudine che associa il taglio orizzontale alle istantanee di paesaggi e quello verticale ai ritratti di figure intere, non fermiamoci all’“ovvio”. Ruotiamo la fotocamera e facciamo scelte nuove, anche inconsuete.

Posizioniamo il soggetto. Per scattare una buona fotografia occorre definire il rapporto fra soggetto e sfondo. Se siamo alle prese con un ritratto, ossia vogliamo che il soggetto abbia un ruolo centrale, avviciniamoci a lui per riprenderlo più da vicino. In tal modo non lasceremo inutili spazi vuoti all’interno della fotografia, come una striscia di cielo o di suolo eccessivamente alta (ma ricordiamoci di non “tagliare” le gambe, in caso di ritratto a figura intera). 
Altri accorgimenti? No agli sfondi troppo colmi di particolari, che potrebbero non far risaltare il soggetto principale. No all’inquadratura centrale: meglio collocare il soggetto lateralmente, vicino al margine sinistro o destro del campo, per legarlo meglio al contesto in cui si trova.

Scegliamo l’angolazione. Ogni scena o soggetto può essere inquadrato da più angolazioni, ottenendo ogni volta risultati diversi. Proviamo, dunque, a cambiare angolo di visione, non limitandoci alla classica ripresa frontale. Spostiamoci lateralmente, abbassiamoci con la fotocamera e alziamola sopra la nostra testa. E di volta in volta scatteremo fotografie con prospettive e proporzioni differenti tra gli elementi della composizione.

Applichiamo la regola dei terzi. Osservando la scena dal mirino o dallo schermo di una fotocamera o di uno smartphone, dividiamo idealmente l’immagine in nove parti uguali con due linee orizzontali e due verticali. Posizioniamo gli elementi della scena di maggiore interesse nei punti di intersezione delle linee divisorie - veri e propri punti di forza della composizione - o sulle linee stesse. 

Sfruttiamo le linee guida. Per indirizzare lo sguardo dell’osservatore su un dettaglio della scena inquadrata, è molto utile sfruttare le linee guida, ossia quelle linee rettilinee o curve create naturalmente da strade, fiumi, alberi, recinzioni, ringhiere, braccia, ecc.
Una delle linee guida più utilizzate è l’orizzonte, che divide la fotografia in due parti, terra e cielo. Se vogliamo dare risalto al panorama terrestre, teniamo alta la linea dell’orizzonte, mentre se vogliamo valorizzare il cielo, teniamola bassa. L’importante è riprodurla perfettamente allineata in orizzontale, per evitare sgradevoli pendenze.

Percepiamo le simmetrie. Quando osserviamo la scena da fotografare, facciamo attenzione alle eventuali simmetrie presenti ed esaltiamole. Se, ad esempio, abbiamo di fronte un lago di montagna in una giornata di sole, poniamo al centro dell’inquadratura la linea dell'orizzonte, per valorizzare al meglio la simmetria fra terra e cielo creata dalla superficie riflettente del lago.

A cura di Francesca Vinai
© Gente in Movimento - riproduzione riservata

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