Il nostro Paese, praticamente assente tra le destinazioni cinesi sino a un decennio fa, si è reso protagonista negli ultimi anni di un’attenzione crescente da parte cinese, con spostamento d’interesse dalle materie prime alle tecnologie, al know how e ai marchi.
Agricoltura, sanità, ambiente e urbanizzazione sono i quattro settori ritenuti strategici dalla dirigenza cinese e su cui l’Italia può sviluppare una cooperazione specifica con la Cina.
Oggi la Cina è un Paese in via di trasformazione rapidissima e tumultuosa nel quale convivono crescita economica con pochi eguali, miglioramento delle condizioni di vita per centinaia di milioni di persone, ma anche forti squilibri territoriali, ambientali e un sistema politico alla ricerca di una via verso lo “Stato di diritto” costellata di dubbi e criticità.
Il paradigma della complessità che contrassegna la Cina contemporanea ha bisogno di chiavi di lettura orientate dalla conoscenza e dal dato culturale. Gli stereotipi non ci aiutano.
Da anni l’Università di Macerata - facendo leva sulla tradizione di Padre Matteo Ricci, nato a Macerata - conduce studi, organizza eventi culturali, partecipa a bandi europei su tematiche tipiche delle scienze sociali e umanistiche, che hanno come focus la Cina.
Un’attenzione particolare, poi, è riservata alle imprese, supportate per l’elaborazione di strategie d’internazionalizzazione ed espansione globale.
Nel 2011, insieme alla Normal University di Pechino e sotto l’egida del Ministero dell’istruzione cinese, abbiamo attivato un Istituto Confucio, premiato nel 2012 in Cina per la migliore performance.
Tre sono i pilastri di questa istituzione: gli esami di certificazione internazionale e i corsi di lingua e cultura cinese; la formazione e l’informazione che il Confucio offre alle imprese italiane interessate a opportunità di business nel Paese asiatico; i corsi di avvio alla conoscenza della lingua cinese nelle scuole superiori.
Ad esso nel 2012 è stato affiancato un organismo complementare, il China Center, un polo multidisciplinare volto a valorizzare le competenze maturate nel corso degli anni dai ricercatori dell’Università di Macerata in vari campi e settori riferiti al territorio cinese: diritto, economia, politica economica, international business, sono solo alcuni esempi delle discipline trattate.
Ogni anno il China Center, in collaborazione con l’Istituto Confucio, realizza due incontri di studio e approfondimento dedicati a temi di grande attualità. L’Università di Macerata è, inoltre, riconosciuta a livello italiano ed europeo come polo di eccellenza relativamente alle attività di ricerca focalizzate sulla Cina.
Questo è testimoniato anche da alcuni progetti europei coordinati dall’Ateneo e finanziati dall’UE nell’ambito del VII Programma Quadro e di Horizon 2020: il progetto Poreen, per lo studio di opportunità di collaborazione tra Europa e Cina nel campo delle energie rinnovabili e dell’ambiente; il progetto Chetch, sulle opportunità di integrazione reciproca nel campo della sanità.
Per luglio 2016, infine, il China Center sta organizzando il convegno internazionale “China goes global”, che farà di Macerata la capitale mondiale degli studiosi e delle organizzazioni che hanno al centro del loro interesse il fenomeno economico e sociale Cina in tutta la sua complessità.
A cura di Luigi Lacchè