Tre sono le questioni fondamentali che abbiano posto come Confederazione in Italia e in Europa: compensazione fiscale tra crediti e debiti nei confronti della pubblica amministrazione da parte delle aziende, la mancanza di rappresentatività del mondo sindacale e l’emergenza fiscale per le micro imprese. |
“La prima battaglia, quella per la compensazione, possiamo dire di averla vinta all’interno di ESBA, che ha portato quella che a noi sembrava ancora prima che una questione politica o economica, una questione di buon senso, i debiti che la pubblica amministrazione - prosegue Marciano - esige dalle imprese devono essere compensati dai crediti che queste ultime vantano nei confronti della pubblica amministrazione.”
“Le organizzazioni di rappresentanza delle imprese e dei lavoratori devono contare per ciò che realmente rappresentano, si è creato negli anni, per ragioni storiche, uno squilibrio che va corretto in tutte le sedi. Il Governo annuncia una riforma delle camere di commercio, ispirata alla necessità, legittima e auspicabile, di tagliare sprechi e spese inutili. Bene, siamo d’accordo, ma è necessario anche modificare i criteri di rappresentanza al loro interno: che si torni a far votare i commercianti e gli artigiani.”
“Quanto al CNEL, è vero purtroppo che ha dimostrato limiti innegabili che negli anni sono diventati insopportabili, giusto che lo si abolisca, ma bisognerà comunque sostituirne le funzioni, evitando di ripetere gli stessi errori, e anche qui, tenendo conto della reale rappresentatività delle organizzazioni.”
“La terza questione è quella forse più complessa, la fiscalità e le opportunità che le piccole e le micro imprese devono poter affrontare in un contesto in cui si sappia quali sono le loro dimensioni e le loro potenzialità. A Bruxelles siamo riusciti a far identificare le micro imprese per quello che sono, è chiaro che non possono essere messe sullo stesso piano delle grandi imprese. Per Micro imprese si devono intendere quelle aziende che hanno un bilancio fino a 500mila euro e fino a dieci dipendenti e per Piccole quelle con un bilancio da 500mila a 2 milioni. In modo tale che si possano tarare anche i fondi europei destinati a quella che resta la spina dorsale dell’economia nazionale.”
Oltre alle questioni centrali per l’attività di rappresentanza sindacale di CEPI-UCI esposte dal Presidente Rolando Marciano e dal Segretario Generale Arturo Vitale, l’assemblea ha affrontato alcune questioni organizzative di fondamentale importanza, come la nomina del nuovo Vice Presidente Unico Gianni Cicero. Quest’ultimo proviene da una lunga esperienza del settore della rappresentanza delle Imprese ed è anche il Presidente di Valore Impresa, un network nazionale di imprese e professionisti.
Di particolare rilevanza anche la nascita all’interno della Confederazione di nuove federazioni di categoria: la Federazione Trasporti il cui presidente è Secondo Sandiano, la Federazione del Commercio, il cui presidente è Claudio Pisapia, la Federazione nazionale antichi mestieri, il cui Presidente è Carlo Veronesi, la Federazione nazionale degli edili, il cui Presidente è Mauro Fabrizi e del Dipartimento della Sicurezza Sussidiaria, il cui responsabile è Gaetano Pascale, ex agente della squadra mobile di Roma. Il commercio, l’edilizia e gli antichi mestieri sono sempre stati centrali per l’attività di CEPI e la formazione di federazioni dedicate è la dimostrazione dello sviluppo delle attività di rappresentanza e tutela svolte sin qui. Un cenno particolare merita la novità della sicurezza sussidiaria, che riguarda un settore finora abbastanza deregolamentato, che invece va incontro a un processo di professionalizzazione cui Cepi vuole contribuire.
A cura di L.P. - Ufficio Stampa Cepi-Uci