Nel volo precedente, quello della Starship SN 10, la nave era riuscita a rientrare e ad atterrare in verticale, nonostante non fosse stato previsto di spingere il test fino a tanto. In seguito è esplosa per una fuga di gas. Il prossimo test è previsto per maggio e il prototipo impiegato sarà la Starship SN 15. L’obiettivo del progetto Starship è di sviluppare un sistema di trasporto completamente riutilizzabile per portare persone e carico su voli interplanetari di lunga durata, permettendo così all’umanità di tornare sulla Luna e “conquistare” Marte, ma anche di spostarsi sulla Terra viaggiando nell’orbita del pianeta. Il razzo si compone di due parti: nella parte superiore, alta 50 metri, trovano alloggio carico e passeggeri, mentre nella parte inferiore, lunga 70 metri, si trovano il sistema di propulsione di nuova generazione alimentato da ossigeno e metano liquidi subraffreddati.
A differenza degli shuttle, il sistema di propulsione è progettato per tornare nel sito di lancio, atterrando sulle sue “gambe”. L’area destinata al carico, 9 metri di diametro per 18 metri di lunghezza, offre il più grande volume attualmente esistente e può essere adibita sia al trasporto merci, sia impiegata come cabina passeggeri.
Grazie a questa generosa capacità, la Starship può essere impiegata per l’installazione di satelliti e nuovi telescopi orbitali a prezzi inferiori di quelli praticati con i velivoli Falcon. Per il 2023 è previsto il primo viaggio lunare di Starship al quale prenderanno parte otto civili tra cui ci sarà l’imprenditore giapponese Yusaku Maezawa. Il progetto, intitolato DearMoon, renderà il viaggio spaziale accessibile anche ai cittadini.