Punto di partenza del suo progetto sono le dimore tradizionali che, troppo spesso secondo Ottesjö, sono rigide ed esteticamente brutte, in totale antitesi con il paesaggio circostante che, invece, è fonte di incessante bellezza. Egli si pone una domanda fondamentale: di quanto spazio ha bisogno l’uomo per sentirsi a proprio agio? L’architetto riflette sul fatto che, mentre sono poche le persone che hanno un volume superiore a 0,1m³, sono molte quelle che vivono in una casa ben più grande di 100m³. Ma abbiamo davvero bisogno di tutto questo spazio, di tutti gli oggetti di cui ci circondiamo? Cosa rende davvero spaziosa una camera, soltanto il suo volume in metri cubi? Ottesjö non la pensa così e per questo ha progettato un’abitazione compatta estremamente funzionale, confortevole e stimolante, in armonia con l’ambiente che la circonda.
Innanzitutto, la casa non si erge su fondamenta scavate nel terreno ma vi è appoggiata con leggerezza, si accosta all’ambiente e ne fa parte, pertanto questo suo aspetto ne rende possibile anche lo spostamento.
L’aspetto esteriore della costruzione è un omaggio all’aringa, tipico pesce svedese, sia nell’andamento curvilineo sia nel rivestimento in scandole simili a squame. L’intera costruzione poi è in legno di pino, abete e pioppo, scelto perché materiale tipico della Scandinavia rurale, economico ed eco compatibile. L’esterno è inoltre rivestito da uno strato isolante a base di cellulosa, biodegradabile e resistente all’acqua che rende la struttura resistente alle rigide temperature invernali, così da essere abitabile tutto l’anno, ma sempre eco friendly.
All’interno il legno si ripropone come componente principale: esso riveste il pavimento, le pareti convesse e i mobili, che sono stati costruiti su misura.
La luce è un elemento importantissimo per Ottesjö, il quale elabora diversi stratagemmi per rendere l’abitazione luminosa, anche senza luce elettrica. Riveste l’interno di colori chiari, che caratterizzano le pareti, i mobili, gli oggetti. Due enormi finestre angolari che vanno dal pavimento al soffitto, insieme ai colori chiari e all’andamento sinuoso delle pareti, permettono alla luce di inondare l’abitazione, così si consuma meno energia e gli spazi appaiono più ampi.
In soli 25 metri quadrati si inseriscono perfettamente la cucina, il tavolo da pranzo, la zona notte e altre funzioni di servizio, in modo che possano viverci comodamente due persone.
L’architetto - che ha fatto dell’ecosostenibilità il pilastro del suo lavoro - è riuscito a creare una casa che non ha nulla delle case tradizionali. Per prima cosa è piccola, aspetto che però non la rende affatto meno confortevole, anzi, risponde perfettamente al nostro desiderio di protezione. Inoltre, i materiali con cui è costruita la rendono economica, e la poca energia di cui necessita la rende anche sostenibile. Infine, e questo è forse l’aspetto più importante del suo lavoro, Torsten Ottesjö ha creato una casa ibrida, frutto del lavoro dell’uomo ma perfettamente integrata nell’ambiente, il luogo ideale dove trascorrere il proprio tempo immersi nello splendore della natura.
A cura della Eleonora Barone