Ciò che resta e non va in vacanza è la serie di problemi legati a questi veicoli, dei quali abbiamo parlato diffusamente all’interno degli scorsi numeri, aprendo una nuova sezione in cui si tratta di camper, caravan e carrelli appendice.
Questo per affrontare i problemi che riscontrano tutti coloro che si mettono in viaggio a bordo di questi mezzi.
Attraverso il supporto del nostro team di esperti e la collaborazione dei camperisti l’obiettivo è quello di ottenere, finalmente, dalle discussioni al tavolo istituzionale norme certe e adeguate a risolvere i problemi di sicurezza.
I nostri lettori più affezionati ricorderanno come sia stato dapprima portato alla luce il grave problema di sicurezza relativo alla massa massima dei veicoli ricreazionali (GM 1-2016, gennaio/febbraio, pagina 42).
Molti di noi, infatti - consapevolmente o meno - circolano a bordo di camper e caravan che non sono in regola con il Codice della Strada per diversi motivi, in particolare per caratteristiche tecniche non coerenti rispetto alla massa massima ammissibile o per superamento eccessivo della massa stessa.
Il tutto con gravi pericoli per noi, per i nostri cari e per chi ci circonda.
In seguito ci siamo posti delle domande più specifiche (GM 2-2016, marzo/aprile, pagina 46).
La patente B96, com’è noto, consente di guidare e circolare con una massa complessiva pari a 4250 kg tra autovettura e caravan. Perché non abilitarla anche alla guida dei camper fino a 4250 kg come già avviene all’estero?
A rigor di logica è estremamente più difficile guidare un’auto con caravan agganciata (due pezzi) rispetto ad un camper. Gestire, con un aggancio, una massa che può arrivare anche a 2000 kg non è per niente facile. Basti pensare ai cambi di corsia, alle manovre e soprattutto alla fase di frenata (in discesa, in curva e con il vento).
Tutt’altra storia per un camper, costituito da una massa unica di 4250 kg, coesa in un solo pezzo. Sicuramente più facile da controllare rispetto a due pezzi (auto e caravan) con masse diverse: i due pezzi diventano prevalenti negli effetti di massa inerte in modo alternato e spesso casuale, in base al tipo di percorso.
L’estensione della patente B96 è indispensabile anche per i veicoli commerciali sino a 3500 kg, infatti anch’essi viaggiano costantemente in sovraccarico, specialmente se dotati di sponda caricatrice.
Rimane tutto così com’è per trascuratezza generale o per evitare di toccare alcuni interessi?
Queste sono le nostre basi di partenza.
Ed ora c’è da aggiungere un altro tassello a questa delicata tematica, che non fa altro che confermare i nostri sospetti.
Il problema legato al superamento dei limiti di massa massima consentita, sebbene sia circondato da un silenzio assordante da parte degli addetti ai lavori, esiste eccome e sta avendo delle ripercussioni su coloro che meno c’entrano in questa storia: i camperisti.
Sui blog dedicati al mondo dei camper sono presenti testimonianze relative a sequestri di un particolare modello di camper, prodotto da una nota casa costruttrice.
Gli organi accertatori sono intervenuti riscontrando irregolarità nel peso, dovendo così procedere con il sequestro del mezzo, con buona pace del camperista, magari in procinto di partire per le vacanze.
Evidentemente il problema, legato alla massa non regolare di molti dei camper che circolano sulla strada, c’è ed è molto più profondo di quanto non appaia.
La soluzione più legittima e opportuna arriva con la proposta della Fevess (Federazione Veicoli Speciali e Specifici) supportata da Gente in Movimento: estendere la patente B96 fino a 4250 kg di massa complessiva anche per la guida di camper e veicoli commerciali. In questo modo i costruttori potranno dimensionare opportunamente i mezzi ottenendo maggiore sicurezza meccanica e negli organi di soccorso e di emergenza.
Solo così si eviterà la circolazione di veicoli in sovraccarico, pericolosi sia per chi è a bordo sia per i terzi, salvando molte vite.
Qualcosa si sta già muovendo, grazie anche all’azione di Fevess e di Gente in Movimento, ma c’è bisogno di una mobilitazione di massa.
Invitiamo quindi tutti i lettori, i club e le associazioni amatoriali, le riviste di settore a collaborare, inviando testimonianze, domande e proposte alla Fevess presso la redazione di Gente in Movimento.
Con grandi numeri sarà più facile portare avanti questa iniziativa, che giova alla sicurezza e al benessere di tutti.
Il problema c’è e va affrontato: Gente in Movimento e Fevess sono già in prima linea. Attivati anche tu!
A cura della redazione