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Bonus Bebè

20/7/2015

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Per ogni figlio nato o adottato tra il 1° gennaio 2015 ed il 31 dicembre 2017, nell’ambito della Legge di Stabilità 2015, l’INPS erogherà un assegno annuo di importo pari a 960 euro (erogato mensilmente, 80€ al mese per 12 mesi) fino al terzo anno di vita del bambino, oppure fino al terzo anno dall’ingresso in famiglia del figlio adottato. 
L’assegno è previsto per i figli di cittadini italiani o comunitari, oppure per i figli di cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, residenti in Italia. Al fine di godere di questo beneficio i cittadini stranieri aventi lo status di rifugiato politico o lo status di protezione sussidiaria, sono del tutto equiparati ai cittadini italiani. Il Governo ha voluto fornire con queste misure di sostegno, uno strumento di sostegno alle giovani mamme, per sostenerle economicamente nei momenti economicamente difficili dopo la nascita dei figli e per invogliare la popolazione ad alzare il tasso di natalità, paurosamente sceso al di sotto dei limiti sostenibili per una Nazione che vede nelle scelte delle famiglie senza figli, una paurosa involuzione sociale, che non porta ad avere fiducia nel futuro.

Gli interessati, per godere del bonus bebè, devono avere residenza in Italia ed il minore deve assolutamente convivere con i genitori (naturali o adottati), e per convivenza l’Istituto di Previdenza Sociale intende quelle persone che coabitano e che hanno dimora abituale nello stesso comune.

Come abbiamo detto, potranno usufruire del Bonus anche le famiglie degli immigrati e tali misure avranno, per potere usufruire del sostegno economico, delle regole ben precise: la condizione essenziale è il possesso di un ISEE, in corso di validità con un valore non superiore a 25.000€ annui.

Per i nuclei familiari in possesso di un ISEE non superiore a 7.000 euro annui, l’importo corrisposto è esattamente il doppio, euro 160 al mese, 1.920 euro all’anno, 5.760 euro nel triennio, sempre in rate mensili e con le stesse decorrenze e durate. L’attestato ISEE va chiesto con il modello DSU (dichiarazione sostitutiva unica) ovviamente prima della presentazione della richiesta del Bonus Bebè. Nel caso in cui il minore è affidato a una famiglia occorre tenere conto del reddito ISEE di questa famiglia e non di quella naturale. La richiesta va fatta entro 90 giorni dalla nascita del bambino o dell’ingresso nella famiglia adottiva. Nel caso in cui si lascia scadere il termine, non si perde il diritto di poter usufruire dell’assegno, ma ovviamente il bonus sarà fatto decorrere dal mese in cui è stata presentata la richiesta. Ovviamente si perde il diritto all’erogazione per i mesi precedenti.

In via del tutto transitoria, per gli eventi che si sono verificati tra il 1° gennaio e il 27 aprile 2015 la scadenza è rinviata al prossimo 28 luglio.

La domanda per il riconoscimento della prestazione deve essere presentata all’INPS esclusivamente in via telematica, mediante uno dei seguenti canali:

- servizi telematici accessibili direttamente dal cittadino tramite PIN dispositivo direttamente con il portale dell’Inps (www.inps.it)
- Contact Center Integrato , numero verde 803.164
- patronati, attraverso i servizi offerti dagli stessi.

Il pagamento mensile è effettuato direttamente al richiedente secondo le indicazioni contenute nella domanda stessa (accredito in conto corrente, ecc.).

Con questo sostegno il Governo, attraverso l’Inps, ha voluto e cerca di mettere un freno al calo demografico che sembra non subire tentennamenti negli ultimi anni.
Persino il Papa, nel viaggio effettuato di recente a Torino, ha voluto sottolineare l’aspetto di scarsa tutela delle famiglie da parte del sistema politico che, con la contingenza economica avversa, si ritrovano ad affrontare i problemi che oramai sembrano essere diventati generazionali. La richiesta di sostenere la famiglia, oltre il sistema economico, è diventato oramai un problema quasi di emergenza sociale.

A cura di Giovanni Firera
© Gente in Movimento - riproduzione riservata

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