Il rientro al lavoro in presenza di molti lavoratori segna la ripresa degli infortuni in itinere. Ma nel 2021 ad aumentare non sono solo gli incidenti e i casi mortali. Con l’emergenza Covid-19 è cresciuto complessivamente il livello generale di attenzione da parte di aziende e lavoratori verso un tema, quello della sicurezza, che non sempre ha ricevuto in passato la giusta considerazione. A cura di Rosario De Luca |
La pandemia ha, dunque, lasciato segni importanti, non solo sotto il profilo delle trasformazioni dettate dallo smart working, ma, più in generale, ha fatto maturare una sensibilità diversa da parte delle aziende e dei lavoratori verso il tema della sicurezza sul lavoro e della salute dei lavoratori. Non meno importanti, secondo l’indagine condotta sui Consulenti del Lavoro, i cambiamenti legati all’orientamento e all’approccio anche in termini di comunicazione. Cresce per il 46,1% l’orientamento verso la prevenzione e, complessivamente, il livello di sicurezza nei luoghi di lavoro: dato più alto rispetto a due anni fa secondo il 46,9% degli intervistati. A fronte di tale cambiamento “culturale”, si evidenzia una maggiore difficoltà a tradurlo in misure operative: solo il 37,6% dei Consulenti segnala un miglioramento delle iniziative formative a favore dei dipendenti.
“La sicurezza dei luoghi di lavoro è un tema centrale per i Consulenti del Lavoro”, ha affermato Rosario De Luca, presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, nel corso del Forum. “I seminari che realizziamo con la nostra Scuola di Alta Formazione coinvolgono molte migliaia di nostri iscritti. Sono oltre 10 milioni le imprese, i lavoratori autonomi e subordinati assistiti. E la cultura della sicurezza si crea diffondendo e ampliando la conoscenza delle norme e delle regole, anche se sarebbe importante semplificare alcuni adempimenti previsti anche per le piccole e microaziende”, ha precisato. Che l’attenzione nei confronti della sicurezza sia cresciuta nelle aziende, tra i lavoratori, tra i Consulenti del Lavoro, anche a causa della pandemia, lo testimoniamo i numeri diffusi dalla Categoria durante il Forum.
“Oltre 2 mila colleghi si occupano del tema attivamente, fornendo consulenza e assistenza specialistica in materia”, ha affermato Marina Calderone, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, sottolineando come la Categoria sia molto attiva anche sul fronte della promozione della cultura della sicurezza sul lavoro sia attraverso percorsi di formazione interna, sia tramite momenti di confronto con gli attori istituzionali come Inail, Ispettorato Nazionale del Lavoro e molti altri – come avvenuto in occasione del Forum sulla sicurezza. L’obiettivo dei Consulenti del Lavoro è, infatti, quello di accompagnare lavoratori e imprese per mano al rispetto degli adempimenti in questa materia per fare in modo che tutte le evoluzioni del mondo del lavoro possano avvenire in sicurezza.
A intervenire nel corso dell’evento organizzato alla vigilia della giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, numerosi esperti della disciplina e accademici, che hanno snocciolato dati e offerto interessanti spunti di riflessione sulla prevenzione sul lavoro, sul rispetto della salute dei lavoratori e sulle trasformazioni che stanno interessando il lavoro e i relativi modelli organizzativi. Ma anche sul ruolo della Categoria nell’applicazione delle norme e la consapevolezza sulla materia. Nel corso del dibattito con Orazio Parisi, direttore centrale tutela, sicurezza e vigilanza sul lavoro dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, è stato evidenziato anche l’aumento delle percentuali di irregolarità. Dai dati registrati dall’INL, nel primo trimestre 2022, sono circa 1.600 le aziende la cui attività è stata sospesa per irregolarità. Da qui la necessità di far comprendere che l’investimento in sicurezza non deve essere percepito dalle aziende come un costo. A sottolinearlo lo stesso Franco Bettoni, Presidente Inail, in collegamento al Forum dei Consulenti.
“La sicurezza, purtroppo, continua a essere percepita non come un investimento e un fattore di successo in termini di competitività e produttività”. Per rafforzare questo pensiero, l’istituto, da sempre vicino alle aziende, con il bando Isi 2021, ha messo a disposizione “quasi 274 milioni di euro”: risorse aumentate rispetto al 2020 (250 milioni di euro circa). Inoltre, come ha sottolineato l’Anmil, per promuovere e diffondere la cultura della sicurezza può essere utile utilizzare anche testimonial: persone che hanno sperimentato cosa significa essere infortunati sul lavoro.
Ed è proprio verso questa direzione che si muoverà la collaborazione tra la Categoria e l’Associazione attraverso la “Scuola della Testimonianza”: un progetto con cui si prepareranno i testimonial a diffondere con competenza e innovativa metodologia la cultura della sicurezza.Un’attenzione che si concretizza, secondo l’indagine della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro realizzata su un campione rappresentativo di Consulenti del Lavoro, nel maggior ricorso all’uso di dispositivi di prevenzione (62,7%) e nel complessivo aumento dell’igiene e della salubrità degli ambienti di lavoro per il 62,5% degli intervistati.
I numeri si evincono dal dossier “Salute e sicurezza sul lavoro dopo l’emergenza Covid” che la Fondazione Studi ha presentato lo scorso 27 aprile, in occasione del 2° Forum annuale della sicurezza sul lavoro, organizzato a Roma presso la sede del Consiglio Nazionale dell’Ordine. Il report, oltre ad attingere ai dati di un’indagine interna realizzata tra il 6 e il 12 aprile 2022 su un campione rappresentativo di Consulenti, si avvale anche dei dati Inail relativi al biennio 2019-2021. E così si scopre che la ripresa di molte attività