Una competizione che è una rievocazione storica, il tutto nella splendida cornice delle Dolomiti, Patrimonio mondiale dell’Umanità Unesco. Stiamo parlando della Coppa d’Oro delle Dolomiti, nata nel 1947: una pista naturale dove piloti affermati di grandi case automobilistiche si scontravano con perfetti sconosciuti, com’era nella tradizione delle corse di quei tempi. Tutti accomunati da un’unica grande passione: la velocità e la guida al volante di pezzi unici. |
Una gara riconosciuta a livello nazionale e non solo, dal 1972 inserita nel calendario internazionale FIA come “Grande Evento CSAI” di regolarità classica e che ha visto una nuova rinascita negli ultimi anni.
L’edizione 2015 si è disputata lo scorso 23 - 26 luglio e, per l’occasione, è stata rinnovata con un leggero cambio di percorso rispetto agli anni passati. Sono state infatti aggiunte due tappe, più una in notturna sul Passo Giau (giocatasi sotto una pioggia torrenziale), per un totale percorso di ben 509 km.
Una gara che ha portato a risultati eclatanti per partecipazione e qualità delle auto in gara e al seguito, come ammette il patron della manifestazione Alessandro Casali: “4 pezzi unici al mondo, ben 13 passi dolomitici, 4 regioni attraversate e 76 vetture in gara sono solo alcuni dei numeri che testimoniano l’ulteriore crescita di Coppa d’Oro delle Dolomiti, certificata anche dalla nutrita presenza di stampa italiana ed estera e dal grande apprezzamento dei gentlemen drivers per la tappa in notturna”. Prosegue poi Casali: “Altro elemento da sottolineare, è stata la presenza e l’entusiasmo di migliaia di persone lungo tutto il percorso, frutto di una comunicazione che ha funzionato a dovere”.
Anche il Presidente dell’ACI Angelo Sticchi Damiani ha evidenziato la maturità raggiunta dalla Coppa in questa edizione: “È sicuramente l’edizione più bella tra le quattro che ho disputato. Coppa d’Oro delle Dolomiti è diventata una gara molto ambita non solo dai professionisti del cronometro, ma anche da un folto numero di collezionisti attratti dall’organizzazione, dall’ospitalità e dalla mondanità di Cortina, che l’evento contribuisce a valorizzare, e dall’ottimo periodo scelto per lo svolgimento della gara”.
Ad aggiudicarsi il premio finale, la Fiat 508 S Balilla Sport del team bresciano composto da Andrea Vesco e Andrea Guerini, i quali hanno strappato il titolo con un rush finale ai campioni uscenti Giordano Mozzi e Stefania Biacca sulla Triumph Tr2 del 1955. Sul gradino più basso del podio il duo Salvetti/Spozio, alla guida dell’Alfa Romeo Giulietta Sprint. Una competizione non solo maschile: ad alzare la Coppa delle Dame infatti, la Porsche 356 Cabrio di Dolores Villani e Maria De Stefani.
Non hanno proseguito la loro corsa l’Aston Martin Le Mans, che del 1933 è guidata da Tiberio Cavalleri e la Triumph Tr3 A, guidata da Carlo Dolcini.
Anche la Mercedes Benz 300 Sl di Claudio Capelletti e l’Alfa Romeo Giulietta 750F hanno abbandonato la gara per problemi tecnici.
Una gara faticosa, affrontata in condizioni critiche dovute ai ritmi serrati causati dall’aggiunta della tappa notturna, come affermano i vincitori della Coppa: “Siamo soddisfatti di questa vittoria, che segue il 2°posto di due anni fa e la vittoria conseguita nel 2002”.
Momenti di ovazione per la presenza di Arturo Merzario, pilota professionista della Formula 1. “È la prima volta che vengo a Cortina e sulle Dolomiti e devo dire che è tutto meraviglioso. Ho trovato un’organizzazione perfetta - sono le sue dichiarazioni - Tutto questo a dimostrazione del fatto che noi italiani abbiamo tutto. Dovremmo apprezzarlo di più”.
Rievocazione, passione per i motori d’altri tempi e una cornice speciale: la Coppa d’Oro delle Dolomiti ha incantato veramente tutti, appassionati e non. L’appuntamento è per il 2016, scaldate i motori!