L'ambiente, per noi del Movimento 5 Stelle, è un tema fondamentale, come lo è il tema dell'occupazione. Per questo motivo mi sono fatta promotrice, io nella Commissione Ambiente del Parlamento europeo e poi la mia collega Agea nella Commissione Occupazione e Affari sociali, di punti importanti che hanno trovato una larga condivisione fra i gruppi politici e hanno determinato l'adozione del testo finale all'unanimità. |
Dobbiamo essere consapevoli che, ad oggi, un miglioramento dell'efficienza delle risorse potrebbe generare tra 1,4 e 2,8 milioni di posti di lavoro, in Europa.
Analogamente, un passaggio ad un'economia basata sulla durata e la riparabilità dei prodotti potrebbe creare posti di lavoro lungo l'intero ciclo di vita dei prodotti in vari settori, come quello della manutenzione, delle riparazioni, dell'ammodernamento e del riutilizzo.
Infine, la prevenzione dei rifiuti, la progettazione ecocompatibile, il riutilizzo e misure analoghe potrebbero far risparmiare 600 miliardi di euro netti alle imprese dell'UE.
E allora cosa stiamo aspettando? Dobbiamo, il più rapidamente possibile, passare da un'economia lineare ad un'economia circolare, adottando un approccio olistico che contempli l'intero ciclo di vita dei prodotti, nell'ottica di consentire la ripresa dell'occupazione in seno all'Unione europea.
Le misure fiscali che ho proposto riguardano, in primis, l'eliminazione progressiva di tutte le sovvenzioni dirette e indirette dannose per l'ambiente - incluse quelle per i carburanti fossili - e un'armonizzazione fiscale che sposti la tassazione dal lavoro all'inquinamento ambientale, nello spirito del "chi inquina paga".
Ho, in secondo luogo, proposto l'introduzione di un sistema di sgravi fiscali per le PMI, che sono la spina dorsale dell'Europa, tramite idonei strumenti di defiscalizzazione per le imprese che producono prodotti e servizi ad elevato valore aggiunto ambientale.
Sempre a favore delle imprese, ho chiesto di utilizzare in modo più efficace i Fondi europei e gli strumenti finanziari a disposizione, al fine di promuovere la transizione verso un'economia più verde.
In quest'ottica, ho invitato la Commissione affinché gli aiuti previsti dal Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) venissero indirizzati preferibilmente alle micro, piccole e medie imprese che investono in cicli produttivi o forniture di servizi funzionali al sostegno dell'economia verde e circolare.
La potenzialità del FEIS, infatti, potrebbe essere importante per agevolare lo sviluppo di attività ad elevato grado di innovazione ambientale e sociale da parte delle micro, piccole e medie imprese.
Ho, in conclusione, inserito il tema della riqualificazione in modo da favorire importanti settori come quello della ristrutturazione in ambito edile. Di pari passo, ho promosso progetti di "manutenzione" del territorio (combattendo i problemi del dissesto idrogeologico).
Delle misure importanti che, mi auguro, determineranno presto una green economy revolution.
A cura di Eleonora Evi