Oramai con lo scadere al 12 giugno quasi alle porte, si sente il fermento e si respira aria di politica. In questi giorni infatti, si sono già formate in tutto il territorio le liste di candidati sindaci, consiglieri e aspiranti assessori ed anche il più lontano dalla politica si impegna a dire la sua… |
Diventano tutti più affabili, più simpatici, più volenterosi a risolvere le problematiche del loro comune o addirittura del comune dove non risiedono, ma del quale chissà come, conoscono perfettamente i punti negativi, quasi fossero dei possessori di soluzioni colpiti dalla “fregola” del “io cambierò il sistema” Ed ecco che armati dei più buoni propositi, caricati dall’enfasi elettorale, si presentano, ti ascoltano e si prestano a strette di mano, o meglio, per causa Covid al moderno pugnetto su pugnetto.
Piacevole è constatare che la scelta in percentuale è più orientata alla persona più che all’appartenenza politica, con un criterio di scelta che spazia dal “è onesto, è una brava persona, ha una bella famiglia, è legata al lavoro, è disponibile all’ascolto ecc.…” seppure gli irremovibili, sordi e ciechi continuano ad orientare la scelta più al simbolo che ai propositi proposti dai candidati. Una minoranza, certo, ma pur significativa per il risultato elettorale.
Candidati allo sbaraglio, nelle mani di cittadini più o meno informati e preparati al voto, votanti condizionati da promesse fatte a tizio e caio, o votanti dotti di tecnicismi e dinamiche del proprio comune … Si concentrerà in meno di un mese tutta la propaganda, i giochi al tavolo delle spartizioni per un potere che, ci si auspica, sia gestito per il bene comune del cittadino che con la sua scelta ponderata o condizionata, deciderà chi per i prossimi 5 anni amministrerà il comune in cui vive.
Alla fine, i vincitori dal podio daranno le regole e speriamo che i vinti (all’opposizione) anziché formare un muro di dissenso a prescindere, riescano nel loro intento ad essere onesti ed obbiettivi e che per il bene dei cittadini e del comune possano collaborare per gli argomenti validi e buoni e contrastare le scelte “non buone” il tutto con l’onesta morale e l’obbiettività che hanno propagandato per l’agognato voto. Per tutti c’è solo l’imbarazzo della scelta, non dimenticando che il simbolo ha valore, ma se è accompagnato dall’onestà morale ed intellettuale. Buona scelta