Interno giorno. Un uomo e una donna, a pranzo, ridono, scherzano, si rilassano. All’improvviso, il dramma: l’uomo si porta una mano alla fronte, contrae il viso in una smorfia di dolore, si accascia. Istintiva la reazione della sua compagna: chiede aiuto. L’aiuto di un medico. A cura di Filippo Anelli |
Nello spot, che è stato diffuso sui social e proiettato nei cinema, a rispondere all’appello, infatti, sono, in un primo tempo, varie figure che, col volto coperto proprio da una maschera, dicono la loro, esprimendo le opinioni più strambe su come guarire il malcapitato. Ma tutto è bene quel che finisce bene. Finalmente interviene un medico vero, mentre una voce fuori campo avverte: “Un medico ha studiato dai 9 agli 11 anni per curarti; a un esperto di tutto, invece, sono bastati cinque minuti”.
La campagna punta così a valorizzare l’esperienza dei professionisti della salute. Ed esorta i cittadini ad affidarsi ai medici e alla scienza quando in gioco è il proprio benessere e la propria vita. “Il video ha l’obiettivo di invitare i cittadini ad avere fiducia nella scienza, ad avere fiducia nella professione medica, a non credere alle fake news, spiega il Presidente della Fnomceo, Filippo Anelli.
Molto spesso vediamo, su internet ma anche nei talk show televisivi, persone che esprimono opinioni che non hanno un substrato scientifico. Bisogna ovviamente tutelare la libertà di espressione, ma bisogna, nel contempo, stare attenti a non diffondere false notizie, che, oggi più che mai, costituiscono un danno per la salute. Invito quindi tutti i giornalisti a essere attenti e prudenti, e a cercare, con professionalità e senso di responsabilità, di dar voce alle evidenze scientifiche e di avere come obiettivo la verità dei fatti e il diritto dei cittadini a una corretta informazione.
Allo stesso modo, invito tutti i cittadini a far valere il rapporto di fiducia con il proprio medico, e a rivolgersi a lui senza timore, per fugare qualsiasi dubbio e per compiere, insieme, le scelte migliori per la salute loro e dei loro familiari”. La campagna prosegue ora con manifesti 6 metri per tre, che saranno affissi nelle strade delle principali città. Le immagini possono essere utilizzate anche sui social.