Le nomination hanno suscitato qualche rumorio, per i soliti eccellenti esclusi e per le ormai solite metamorfosi fisiche degli attori, che gli garantiscono un posto tra gli eletti (anche a fronte di prestazioni non proprio eccellenti). A fare incetta di nomination sono stati “Birdman” di Alejandro Gonzalez Inarritu e “Grand Budapest Hotel” di Wes Anderson con nove candidature ciascuno, a ruota ci sono gli accreditati “The Imitation Game” con otto nomination, “Boyhood con sette, “American Sniper” con sei e il recentissimo “La Teoria del Tutto” con cinque. Tra i grandi delusi della rassegna non si può non citare il rivedibile “Interstellar” di Nolan, che raccoglie si quattro nomination, ma in ambiti minori e tecnici e soprattutto “Selma”, che pur avendo raccolto due candidature (tra cui quella per il miglior film), ambiva a ben altro tipo di successo. Destino agrodolce che condivide con “Gone Girl” di Fincher, che racimola solo la candidatura di Rosamund Pike come attrice non protagonista.
E l’Italia? A rappresentare il tricolore ci sarà Milena Canonero, la costumista che ha già ben tre statuette all’attivo per i Migliori Costumi, protagonista (indiretta) della pellicola di Anderson.
Di seguito i vincitori delle principali categorie:
Miglior film: Birdman di Alejandro González Iñárritu
Migliore regia: Alejandro G. Iñàrritu per Birdman
Migliore attrice protagonista: Julianne Moore in Still Alice
Migliore attore protagonista: Eddie Redmayne in La teoria del tutto
Migliore attrice non protagonista: Patricia Arquette in Boyhood
Migliore attore non protagonista: J.K. Simmons in Whiplash
Miglior film d'animazione: Big Hero 6
Miglior film straniero: Ida di Paweł Pawlikowski (Polonia)
Migliori costumi: Milena Cannonero per Grand Budapest Hotel
A cura di Federico Rosa