In crescita anche Jaguar, Seat, Suzuki e Opel, molto bene il crossover Volkswagen T-Roc.
C’è stata una corsa negli ultimi giorni del mese per immatricolare gli ultimi veicoli sottoposti alla tassa sulle emissioni, prima della sua applicazione (1 Marzo).
Le vendite a privati, che contano sul mercato per il 58,2%, sono salite del 11,4% a Febbraio, ma sono più che compensate dal calo per il noleggio (-17,2%) e le società (-19,4%).
Nel noleggio sono salite forte le compagnie definite "altre", cioè non appartenenti alle case automobilistiche né facenti parte degli operatori indipendenti più importanti. Crescita a doppia cifra sul lungo termine, sul breve addirittura quasi quintuplicate, ma si tratta di numeri assoluti irrisori.
Il diesel a Febbraio ha fatto registrare un tonfo del 22,6%, a fronte di un’impennata del 29,3% per le alimentazioni a benzina.
La quota di mercato del gasolio, misurata su gennaio-febbraio, è scesa al 43,2% contro il 55,8% del 2018. Invece la benzina è passata dal 32,2% al 43,8%. I motivi li conosciamo tutti.
Le ibride auto-ricaricabili vanno sempre molto forte, +44% sul singolo mese, prevalentemente grazie all'aumento nell'offerta di modelli mild hybrid: lo dimostra soprattutto il sottoinsieme delle ibride diesel, passate da 48 a 1.053 unità.
In crescita ma numericamente del tutto irrilevante è il settore delle ibride plug-in: +8,8% ma solo 268 unità, pari allo 0,2% del mercato. Qui gioca il fattore ecobonus: inutile comprare a Febbraio questi veicoli se da marzo si può ricevere un contributo.
Lo stesso discorso (anzi, anche di più) vale per le auto elettriche, immutate: 250 unità vendute, solo 4 in più che però si tramutano in +1,6%.
Dobbiamo purtroppo assistere ancora ad un crollo totale del mercato delle auto a metano: -54,1%. Qui tassa e bonus non c'entrano, perché i modelli con questa alimentazione non sono sottoposti alla prima (tranne uno) e non ricevono il secondo.
Si tratta soprattutto di un problema di offerta e d'infrastruttura. I modelli sono piuttosto costosi e i distributori sono concentrati solo in alcune regioni.
La quota di mercato dell'1,1% (più che dimezzata in un anno) rende difficile una ripresa, a meno che non intervengano fatti nuovi. Calo anche del GPL, però contenuto: -1,4%. Come conseguenza di tutto ciò, la media ponderata delle emissioni di CO2 a febbraio è salita dell'8,4%.
Per quanto riguarda le carrozzerie, nemmeno qui la tendenza cambia. Crescono solo i SUV, suddivisi nelle elaborazioni di Unrae in crossover (+5,2%) e fuoristrada (26,6%). Insieme ormai hanno quasi raggiunto la quota di mercato delle berline: queste ultime sono al 46,8% contro il 42,1% dei veicoli rialzati.
Crescono in percentuale anche monovolume grandi (+11,1%) e cabrio/spider (+22,4%) ma si tratta di totali privi d'impatto, rispettivamente lo 0,5% e lo 0,4% nella quota di mercato.
Vendite auto Italia febbraio 2019: marche
Arriviamo alla performance delle singole marche. Per quanto riguarda il solo febbraio, filtrando tra chi ha un volume di almeno mille unità al mese, la crescita più forte è stata registrata dalla Volvo, +64,22% rispetto a febbraio 2018.
Entra in questa fascia anche la Jaguar, grazie ad un impressionante +53,93% che le fa superare la soglia delle mille unità mensili.
Gli italiani sono tornati a comprare la Lancia Ypsilon: +38,94% che conferma il trend positivo avviato negli ultimi mesi dello scorso anno.
La Jeep non smette di correre, ancora +37,58% dopo un anno stellare. Eccellenti anche Seat (+20%), Land Rover (+19,96%), Suzuki (+18,02%) e Opel (+14,91%).
Tra chi ha perso invece troviamo in cima l'Alfa Romeo, un pesante -47,63%. Perdite in performance molto forti anche per Nissan (-29,49%), Smart (-20,09%) e Fiat (-18,2%). Cali in doppia cifra inoltre per Dacia (-12,02%) e Ford (-11,17%).
Per quanto riguarda le marche sotto le mille unità mensili, straordinario il mese della Mitsubishi che ha raddoppiato le vendite (+112,04%); positiva anche la Honda (+4,12%).
Quasi tutte le marche di lusso con volumi di nicchia viaggiano a gonfie vele, soprattutto Tesla (+500%), Lamborghini (+81,25%) e Ferrari (+70%). Male invece Porsche (-21,72%) e Maserati (-5,58%).
Tra le altre premium pesante calo di Infiniti (-44%), forte crescita di Subaru (+11,46%), DS (+19,61%) e Lexus (+20,14%).
Passando alle vendite di febbraio dei singoli modelli, nel segmento A, le citycar, la Fiat Panda è tornata a crescere, mentre sono calate sensibilmente le vendite della 500 e salite leggermente quelle della Opel Karl.
Nel segmento B, le utilitarie, la Lancia Ypsilon si riprende la testa della classifica; Volkswagen Polo e Citroën C3 continuano a giocarsi il secondo posto, almeno per ora; perché sta arrivando come un ariete la Volkswagen T-Roc che per il momento ha superato la Renault Clio e ha nel mirino le altre due.
Nel segmento C, le medie, la Jeep Compass ha sempre l'acceleratore a fondo corsa, perché ora è diventata leader di questa fascia di mercato. Sensibile calo della Fiat 500X, mentre la Renegade ha ripreso a crescere.
Nel segmento D, medio-grandi, Volkswagen Tiguan ha frenato bruscamente ma conserva la prima posizione.
Rallentamenti anche per Ford Kuga, BMW X1 e Alfa Romeo Stelvio, mentre cresce Audi Q3.
A cura di Vinicio Paselli.