Tra gli indici presi in considerazione la qualità dell’aria, la gestione delle acque, i rifiuti (Verbania è oltre il 70% nella raccolta differenziata), il trasporto pubblico, la mobilità, l’energia.
Temi importanti per le amministrazioni locali, per costruire processi virtuosi per il benessere della collettività e per il miglioramento dello stile di vita di ogni cittadino.
Temi che sono una delle sfide principali a cui gli amministratori locali sono chiamati e che, se affrontati, possono tramutarsi non solo in un ambiente più vivibile ed ecosostenibile, ma anche in un’opportunità di crescita economica.
In questo senso le amministrazioni comunali hanno la possibilità, pur tra ovvie difficoltà, di mettere in campo gli strumenti necessari.
L’Unione europea ne offre uno importante, il Patto dei Sindaci, mirato a coinvolgere attivamente le città europee nel percorso verso la sostenibilità energetica ed ambientale.
Questa iniziativa, a cui Verbania e molti altri Comuni in Italia hanno aderito, impegna le amministrazioni a costruire Piani d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) finalizzati a superare gli obiettivi fissati dall’Europa per il 2020, ovvero di riduzione di oltre il 20% delle emissioni di gas serra.
Farlo vuol dire impegnarsi in progetti locali di miglioramento dell’efficienza energetica, di ricorso alle energie alternative e di stimolo al risparmio.
Non sono solo parole, ma possono trasformarsi in progetti locali concreti che possono produrre un valore aggiunto all’economica dei territori, con una ricaduta positiva anche sui livelli occupazionali.
Parallelamente possono apportare significativi risparmi alle casse comunali, con progetti finanziabili anche grazie ai fondi economici messi a disposizione dall’Europa.
Ecco alcuni semplici esempi di ciò che con il PAES si può realizzare:
- riqualificazione dell’illuminazione stradale (sostituzione dei punti luce con quelli led, per risparmi sino al 40% sulle bollette energetiche a carico dei Comuni);
- interventi sugli edifici comunali, dai municipi alle scuole (nuovi generatori di calore ad alta efficienza, impianti fotovoltaici, coibentazioni);
- azioni sulla mobilità urbana (più trasporto pubblico e meno auto, diffusione dei mezzi elettrici, implementazione del bike sharing e del car sharing, piste ciclo pedonabili);
- stimolo per gli interventi sull’edilizia privata che rappresenta oltre il 50% delle emissioni di CO2 in una città; questa è probabilmente l’azione principale sulla quale indirizzare maggiormente sforzi ed iniziative (attraverso misure economiche di incentivazione su energie rinnovabili, impianti di calore, materiali per l’edilizia, con Regolamenti comunali che facilitino queste scelte, ecc.).
Una sfida impegnativa ma che può rendere le amministrazioni locali un soggetto promotore del cambiamento ambientale ecosostenibile necessario per le nostre comunità.
A cura di Silvia Marchionini