Nel più recente dibattito in streaming promosso dall’Inrl e dall’università della Calabria, ed incentrato proprio sugli impatti del covid-19 nei bilanci delle imprese, il Presidente dell’INRL, Ciro Monetta, ha delineato un quadro poco rassicurante: “Siamo di fronte alla più grave crisi del dopoguerra e le difficoltà dell’intera categoria contabile, da sempre al fianco delle imprese, derivano soprattutto dall’avvicendarsi di provvedimenti d’urgenza e proroghe che variano di mese in mese.
Basti solo pensare alla deroga per la continuità aziendale, all’odissea delle proroghe per la nomina del revisore e/o del collegio, alle difficoltà applicazione degli ISA e dei principi contabili. Per non parlare poi delle problematiche legate a un sistema bancario che difetta in tempestività e flessibilità, oltre ad essere poco collaborativo. Alla luce di tutto ciò spero si concluda, al più presto, l’accordo di unitarietà e condivisione tra le professioni contabili già avviato da qualche mese. Mi auguro che possa aprirsi una fase nuova anche in questo senso, capace di far sviluppare e crescere le categorie contabili che sono state e continuano ad essere il motore pulsante dell’economia del paese. Il lavoro di squadra, mai come in questo momento, può fare la
differenza.
E sulle maggiori criticità nell’attività di revisione un interessante contributo proviene da Alfonso Di Carlo, ordinario di economia aziendale all’Università ‘Tor Vergata’ di Roma: “Stiamo assistendo ad un diffuso rallentamento di molti studi professionali nell’attività di monitoraggio ed in particolare nell’approccio al tema caldo della crisi d’impresa: siamo consapevoli che deficienze e inesattezza nell’attività professionale, a causa dell’emergenza Covid, sono dietro l’angolo.
Ma deve essere chiaro un concetto: noi dobbiamo essere in linea con gli altri paesi europei relativamente
alla normativa che regolamenta la crisi d’impresa. Il 18 ottobre scorso è stato recepito nel DL crisi d’impresa, un importante correttivo perché riguarda la continuità aziendale dove sono cambiati i termini. All’interno delle disposizioni sulle continuità d’impresa la parte essenziale è l’accordo di ristrutturazione, con relativa attestazione. Si tratta di un accordo” ha precisato Di Carlo “che di fatto delimita il giudizio del tribunale il quale, rispetto al passato, deve valutare soprattutto ciò che il professionista ha dichiarato: quindi tutta l’attività di revisione è fondamentale per il successo dell’accordo di ristrutturazione.
Ed in questo processo il primo indice che riguarda i revisori legali è lo ‘squilibrio’ dell’impresa, componente essenziale per poter scrivere un giudizio. Ecco perché nella procedura d’allerta diventa cruciale e centrale il ruolo del revisore. È bene ricordare che in altri sistemi europei, vedi la Francia, certe procedure fanno parte della vita reale di una impresa e sono funzioni tipiche per ogni impresa, sia nelle Ocri che nelle procedure di ristrutturazione.
Ma purtroppo qui in Italia non abbiamo ancora piena contezza di come comportarci rispetto a questa modifica legislativa. Siamo distanti ancora da altri Paesi europei in merito alla crisi d’impresa: dobbiamo adeguare in fretta la normativa italiana rispetto a quella europea. E c’è un requisito fondamentale da adottare: l’impresa va salvata solo a condizione che non ci sia una grave situazione d’insolvenza.
Solitamente in Italia, dove le insolvenze sono diffuse, viene data una seconda chance…ma non sarà più così. Il che significa un tempestivo intervento di alert che favorisca l’attività di ristrutturazione nella quale il revisore può e deve intervenire in modo trasparente.”
Tra gli esperti chiamati a raccolta dall’Inrl, Flaviano Moscardini, professore associato di economia aziendale presso l’Università La Sapienza di Roma che analizza lo stato dell’arte nei finanziamenti alle imprese: “Si deve partire dalla premessa che la grave crisi del covid ha ridotto le disponibilità liquide delle imprese ed in molti casi azzerato i fatturati.
Si è assistito ad una crescente difficoltà di comprimere i costi fissi, nonostante gli aiuti del Governo, che sono comunque arrivati molto in ritardo, a partire dalla Cig. C’è stata anche la difficoltà della rinegoziazione di contratti d’affitto, di consulenze etc. L’impresa si è dunque trovata di fronte anche ad almeno tre problematiche legate alla effettiva disponibilità di cassa, alla inesigibilità di crediti commerciali, e ancora ai debiti bancari esistenti.
Sappiamo che, negli ultimi mesi, molte istruttorie creditizie del sistema bancario non sono andate a buon fine. Eppoi, in questo periodo, laddove l’istruttoria ha avuto esito positivo, le banche hanno erogato il finanziamento vincolando una quota-parte (fino al 30%) a copertura del debito pregresso, limitando già in partenza il finanziamento stesso.”
Da qui, come ha avuto modo di evidenziare anche il Segretario Generale dell’Inrl, Katia Zaffonato, il ruolo cruciale dei revisori legali che “In questo momento storico sono chiamati non solo a compiere una lucida analisi contabile ma ad affiancare amministratori e management delle imprese per salvaguardare la buona gestione e avviare così la ripartenza economica del sistema-Paese. Ecco anche l’importanza di organismi come l’Inrl che oltre alla formazione ed al costante aggiornamento professionale, si dedicano alla interlocuzione con le istituzioni a tutela della professione ed anche delle imprese.”
A cura di Andrea Lovelock.