Il primo strumento chiamato “Progress (Programma per l’Occupazione e la Solidarietà Sociale)”, assorbe il 61% del budget EaSI. Lanciato nel 2010, il “Progress” intende estendere il sostegno al microcredito e sostenere lo sviluppo del mercato degli investimenti nel settore sociale facilitando l’accesso ai finanziamenti delle imprese sociali. In particolare questo strumento garantisce un più facile accesso ai finanziamenti e ai prestiti di modesta entità (di importo inferiore ai 25.000 Euro) per le imprese sociali, i disoccupati e le persone con un’occupazione precaria. L’Eures (European Employment Services, cioè Servizi di Occupazione Europei) è il secondo degli strumenti del programma EaSI, al quale è destinato il 18% del budget. L’asse “EURES” è aperto a tutti gli organismi pubblici e privati (incluse le imprese), gli attori e le istituzioni designati da uno Stato membro o dalla Commissione che soddisfino le condizioni per la partecipazione alla rete EURES definite dalla Commissione stessa. L’EURES è il network che permette la connessione tra lavoratori e imprenditori, favorendo attraverso il web la creazione di una rete di lavoro in ambito europeo. Il terzo ed ultimo strumento è il cosiddetto “Progress di Microfinanza” che favorisce l’occupazione e l’inclusione sociale, al quale è destinato il 21% del budget. La partecipazione all’asse “Progress Microfinance” è aperta agli organismi pubblici e privati (incluse le imprese), stabiliti a livello nazionale, regionale o locale nei Paesi previsti dall’Asse Progress, e che in tali Paesi forniscono finanziamenti a imprese, microimprese e imprese sociali. Le attività svolte nell’ambito di quest’asse sono realizzate secondo la modalità della gestione congiunta, ovvero gli accordi stipulati dalla Commissione con la Banca Europea degli Investimenti ed il Fondo Europeo degli Investimenti.
Diverse le opportunità da vagliare, molteplici gli strumenti messi a disposizione dal programma EaSI. L’Unione si avvicina a lavoratori ed imprenditori e non è mai troppo tardi, per chi è ancora fermo al palo, fare qualche passo in avanti verso l’europeizzazione delle imprese.
A cura di Mariapaola Cherchi e Mario Mariella