Nei primi quattro mesi del 2017 il nostro report ha registrato 723 aggressioni fisiche con relativo referto medico per le lesioni riportate dagli agenti delle varie forze di polizia esclusivamente durante i controlli sulla strada e del territorio. Rispetto alle 688 aggressioni registrate nel primo quadrimestre dello scorso anno l’incremento di 35 episodi si traduce in un ulteriore +5%.
Sono ancora i Carabinieri i più aggrediti con 354 aggressioni pari al 49% del dato complessivo.
Va ricordato che i carabinieri sono l’organo di polizia più distribuito sul territorio e più presente nelle ore notturne.
Segue la Polizia di Stato con 244 e il 33,7%, poi la Polizia Locale con 69 episodi pari al 9,5%, il resto ha riguardato altri corpi o altri pubblici ufficiali intervenuti.
Nel 18,1% dei casi l’aggressore ha usato un’arma propria o impropria o la stessa autovettura per investire l’agente accertatore.
In 197 episodi, pari al 27,2% l’aggressore è risultato essere ubriaco o sotto l’effetto di stupefacenti, una percentuale identica a quella del 2016.
In preoccupante crescita il numero degli stranieri fra gli aggressori. Sono stati 348 pari al 48,1%, quasi la metà del totale. Nel primo quadrimestre del 2016 erano stati il 37,9%, ma in tutto il 2016 la percentuale eras tata già del 43%, ad indicare una costante crescita.
Allora ci ripetiamo ancora. Tutto questo avviene nell’indifferenza pressoché totale dell’opinione pubblica e della stessa politica. Posizione pericolosa e ingenua. Del dilagare della violenza contro le divise sulla strada dovrebbero invece preoccuparsi per primi i cittadini ancor più degli agenti e carabinieri perché dopo l’argine ci sono loro come destinatari e vittime di una violenza sempre più tracotante e ormai di fatto quasi impunita.
A cura di Giordano Biserni