I vari telegiornali hanno messo in onda le drammatiche immagini di New Delhi invasa da una cappa di CO2 e gas tossici percui è stato vietato il transito dei pedoni e limitato il traffico sulle strade della capitale dell’Inda.
Se l’India non sta bene, la Repubblica Popolare Cinese non sta meglio. Le emissioni ci CO2 sono dovute in gran parte dall’utilizzo di sorgenti e materiali fossili fra cui la più impattante e negativa è rappresentata dall’utilizzo del carbone delle centrali di produzione elettrica e anche da fonti derivanti dal petrolio quali gasolio e nafta.
Gli impegni che si è posta l’Unione Europea sono ambiziosi ma non facili da raggiungere. I primi effetti di questa politica li stanno pagando i consumatori finali: imprese, aziende di grandi e piccole dimensioni, artigiani e i comuni cittadini che vedono questo impatto negli aumenti registrati e che si registreranno in futuro sulle bollette di gas e luce.
Per coniugare ambiente e sviluppo non sono sufficienti le cosiddette energie rinnovabili, né tanto meno le pale eoliche ma servono energie alternative e meno inquinanti come ad esempio l’idrogeno.
Oltre all’utilizzo di auto ibride ed elettriche nelle flotte di nuove automobili che saranno immesse sul mercato, le aziende sono tutte interessate a questa alternativa sia nell’automotive che nella produzione di acciaio pulito.
Il Ministro della Transizione Ecologica ha ipotizzato come valida alternativa l’utilizzo di centrali nucleari di nuova generazione che offrirebbero tutte le garanzie di sicurezza e di impatto ambientale.
La gente deve essere posta nelle condizioni di capire e rendersi conto che il Pianeta va salvaguardato ad ogni costo, anche per le future generazioni e che l’aumento della temperatura potrebbe comportare disastri enormi quali lo scioglimento dei ghiacciai e il conseguente aumento del livello dei mari e degli oceani con danni incalcolabili. Ognuno di noi deve essere parte di questo progetto e in particolare noi Parlamentari siamo coinvolti nel trovare soluzioni, le più idonee possibili con il vincolo di non porre fuori mercato le nostre imprese e i nostri prodotti.
Quello che deve essere chiaro e vincolante per tutti i Paesi del mondo è che la salvaguardia dell’ambiente, della natura e della sopravvivenza del genere umano può avere successo solo se coronato dallo sforzo di Cina, India e Stati Uniti d’America. Se non si adeguassero a parametri accettabili vanificherebbero gli sforzi dell’Europa e di tutti noi. Infatti i valori di emissione di CO2 nell’atmosfera della sola Repubblica Popolare Cinese sono molto superiori a quelli dell’intera Unione Europa. Diventa pertanto necessario effettuare pressioni attraverso un’azione diplomatica dell’Europa verso questi Paesi ad alto tasso di inquinamento.
La mia speranza è che la ragione abbia il sopravvento sull’interesse economico, mentre il mio pragmatismo mi fa dire “meno slogan e più soluzioni ecocompatibili, anche dal punto di vista costi/benefici”.
Articolo a cura dell'On. Pietro Fiocchi