Come detto, il contributo è a fondo perduto (quindi non dovrà essere restituito) e verrà riconosciuto per coprire fino al 65% dei costi, al netto dell’Iva, sostenuti dall’impresa per realizzare i relativi progetti. L’entità del contributo concesso è compresa tra un minimo di 5mila ed un massimo di 130mila euro, ed il finanziamento sarà cumulabile con eventuali benefici derivanti da interventi pubblici di garanzia sul credito (quali, ad esempio, quelli gestiti dal Fondo di Garanzia delle Pmi e da Ismea).
La “dote” complessiva sopra descritta sarà ripartita in budget regionali, i quali saranno assegnati fino ad esaurimento secondo l’ordine cronologico di arrivo delle domande inoltrate attraverso il portale telematico dell’Inail.
Logicamente, i fondi potranno essere erogati solo dopo l’espletamento di una verifica tecnico-amministrativa, nonché la realizzazione del progetto da parte dell’azienda richiedente. Tuttavia, per i progetti per i quali è previsto un contributo superiore a 30mila euro sarà possibile chiedere un’anticipazione non superiore al 50% dell’importo, la cui erogazione verrà concessa previo rilascio di garanzia fideiussoria a favore dell’Istituto al fine di garantirne la restituzione nel caso in cui, a consuntivo, il progetto non risultasse finanziabile.
Le domande di accesso al contributo possono essere inviate telematicamente nel periodo intercorrente tra il 3 marzo ed il 7 maggio 2015. In questo periodo le aziende interessate dovranno provvedere all’inserimento dei propri dati nel format telematico appositamente predisposto, dalla cui analisi l’Inail verificherà l’esistenza dei requisiti ed il raggiungimento del punteggio minimo ammissibile. In un secondo momento, le aziende “promosse” alla seconda fase verranno dotate di un apposito codice identificativo che permetterà loro di inviare la vera e propria domanda di ammissione al contributo nelle date ed orari che verranno pubblicati sul sito Inail non prima del prossimo 3 giugno.
A cura di Bruno Bravi