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Frecce in auto, uso a rischio estinzione

3/2/2016

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Si usano sempre meno al volante gli indicatori di direzione, come rileva un’inchiesta dell'ASAPS, l'Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale. Ce ne parla il Presidente ASAPS, nonché Direttore de “Il Centauro”, Giordano Biserni.
Quanti sono coloro che utilizzano le frecce direzionali dell’auto in caso di svolta o di cambio di corsia di marcia? Pochi, davvero pochi a giudicare da un’inchiesta dell’ASAPS, l’Associazione Sostenitori Amici della Polizia Stradale, che ha svolto la consueta indagine di fine anno, dopo i monitoraggi sull’uso del cellulare alla guida e sul rispetto dei pedoni sulle strisce degli anni scorsi.
Basti pensare che dei 1000 automobilisti presi in esame, soltanto il 36% circa - pari a 362 conducenti - ha regolarmente utilizzato l’indicatore di direzione quando previsto, cioè soltanto un terzo degli osservati.
Dei restanti 638 conducenti, pari al 64% circa, dell’obbligo di utilizzare l’indicatore nemmeno l’ombra.
L’indagine, effettuata dai volontari e referenti dell’ASAPS, è avvenuta in 5 città italiane - Torino, Varese, Bologna, Roma e Napoli - ed ha preso in esame 700 conducenti in transito sulla viabilità ordinaria e 300 su quella autostradale.
Sulle tratte autostradali (A1 - A4 - A14) sono state prese in esame 300 automobili esclusivamente durante la fase del cambio di corsia. Di queste soltanto il 32% (cioè i relativi 96 conducenti) ha regolarmente inserito l’indicatore direzionale per avvisare quanti provenivano da tergo (o di fronte) della propria intenzione. Nessuna “indicazione” invece per i restanti 204 conducenti, pari al 68% di quanti sono stati osservati in autostrada.
Dati poco consolanti anche sulla viabilità ordinaria. Di 700 conducenti in fase di svolta in intersezione (sia a destra che a sinistra), ovvero in fase di cambiamento di corsia in strade a due o più corsie, la percentuale di coloro che hanno azionato la cosiddetta “freccia” è salita al 38%, pari a 266 automobilisti. I restanti 434 (62%) hanno ritenuto superfluo l’uso della “freccia”.
Nel complesso, dunque, di 1000 automobilisti soltanto il 36% (pari a 362) hanno utilizzato l’indicatore di direzione in maniera corretta e continua secondo quanto previsto dal Codice della Strada.
Per quanto l’indagine rappresenti soltanto una limitata campionatura, l’ampiezza delle aree geografiche prese in esame e la stessa suddivisione per viabilità ordinaria ed autostradale, confermano ciò che è noto e sotto gli occhi di tutti: l’utilizzo degli indicatori di direzione è un fenomeno “in via di estinzione” fra i conducenti italiani.
È persino banale sottolineare che l’attivazione delle “frecce” per ogni cambio di direzione (rotonde comprese) è previsto come obbligatorio dal Codice della Strada ed è essenziale ai fini della sicurezza stradale per avvertire gli altri conducenti della nostra intenzione. Dispiace rilevare come anche molti giovani neo patentati trascurino questa importante funzione.
Sorge anche un altro interrogativo: non è che su questo aspetto incida, pure se solo in parte, anche il contemporaneo utilizzo del cellulare alla guida? D’altra parte non si può tenere il volante, tenere in mano il telefonino, parlare e attivare anche l’indicatore di direzione…
 
A cura di Giordano Biserni

© Gente in Movimento - riproduzione riservata

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