Sull’economia circolare, la proposta del M5S Europa ha ottenuto il sì del Parlamento europeo ed è stato avviato un percorso che diventerà la base per un futuro basato sul riciclo e riuso. Infatti, l’economia dei processi produttivi attuali utilizza risorse naturali, trasformate in beni che diventano rapidamente rifiuti e poi vengono inceneriti o buttati in discarica.
Con le nuove politiche, si passerà da un processo lineare ad uno circolare, in modo che i beni già utilizzati, invece di finire in discarica, diventino le risorse alla base di un nuovo ciclo produttivo.
Sul tema sanità, il Parlamento europeo ha approvato (con 637 voti a favore e solo 32 contrari) il Rapporto di cui sono titolare, discusso ed emendato dai cittadini grazie al sistema operativo del M5S Lex. Ho lottato per far inserire nel testo alcuni principi fondamentali che serviranno a tutelare i diritti dei pazienti di tutta Europa. Vengono difesi i diritti negati da politiche economiche sbagliate provocate dall’austerity e dalla gestione politico/clientelare dei sistemi sanitari. In Italia, per esempio, le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: ospedali fatiscenti e mal organizzati, errori medici e mancanza di informazioni fra reparti e medici, prescrizioni illeggibili, stanchezza degli operatori, carenza del personale. Si deve combattere tutto questo e vanno creati organismi indipendenti a cui denunciare eventi avversi ed errori medici, inoltre va disciplinato l’uso e l’abuso degli antibiotici.
Infine, la sicurezza alimentare, a cominciare dagli antibiotici utilizzati negli allevamenti intensivi di carne.
Il Parlamento europeo il 10 marzo scorso ha approvato un Rapporto legislativo sui prodotti medicinali veterinari, basato su principi importantissimi: chi somministra antibiotici agli animali, ad esempio, deve rispettare adesso norme severe sul rispetto della diversità genetica degli allevamenti, sulla densità di allevamento, l’isolamento degli animali malati dal resto del gruppo e così via. Il testo finale verrà discusso dal Consiglio europeo.
Altro tema, la battaglia per fermare l’uso del glifosato, il potente pesticida giudicato probabilmente cancerogeno dallo IARC, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro.
Il disastro umanitario generato dal diserbante della Monsanto è una storia recente e tristemente nota in Colombia. Il Governo sudamericano ne ha bandito l’utilizzo nel 2015, dopo le denunce dello IARC.
Ma l’ultima mossa della Commissione europea punta a tutelare da un lato i profitti economici della Monsanto e dall’altro la credibilità dell’EFSA, l’Agenzia UE per la salute alimentare uscita con le ossa rotte dalla vicenda, colpevole - secondo la comunità scientifica - di aver utilizzato dati non indipendenti per le sue analisi, nel tentativo di smentire lo IARC. Confermando la tendenza dell’istituto a tutelare gli interessi delle multinazionali piuttosto che la salute pubblica.
Il glifosato dev’essere messo al bando e il principio di precauzione, sancito nei Trattati, deve essere rispettato.
La Commissione Ambiente ha votato positivamente una risoluzione promossa dai Deputati di vari partiti politici, incluso il Movimento 5 Stelle, per opporsi al rinnovo dell´autorizzazione. Vedremo cosa succederà nella prossima seduta plenaria del Parlamento.
A cura dell’On. Piernicola Pedicini