L a moda ha sempre intrattenuto una relazione privilegiata con l’arte, si tratta, in effetti, di una contaminazione reciproca. La moda fa con l’abito ciò che Lotman diceva che fa con il corpo: mette a punto un processo già presente nella pittura moderna, la segmentazione e la scomposizione, per ricomporre il corpo secondo propri criteri. A cura di Annamaria Orzi Lucchini |
Per fare degli esempi: Van de Velde pensò di applicare all’abito i principi della progettazione razionale, ideando egli stesso stoffe e vestiti dal taglio semplificato per farne risaltare le innovazioni decorative presenti anche negli oggetti di arte applicata di gusto art nouveau.
La ricerca del “vestito estetico” divenne una sorta di simbolo per un gruppo di giovani artisti austriaci che cercarono di sincretizzare il “Reformklrid” tedesco con le linee francesi e la Wiener Werkstätte, nel cui ambito l’architetto Joseph Hoffmann ed il pittore Koloman Moser nel 1911 aprirono la sezione moda, diretta fino al 1922 da E.J.Wimmer Wisgrill, e da cui trasse l’ispirazione l’haute couture parigina.Interessanti furono i risultati ottenuti a Vienna da Gustav Klimt che, personalmente, disegnò gli abiti per la sua compagna Emilie Flöge: vestiti dalla linea sciolta di grande raffinatezza che rispecchiavano palesemente il gusto espresso nei suoi dipinti.
F.L.Wright ha coordinato la progettazione delle sue ville e i loro interni col disegno degli abiti dei loro fruitori, da lui stesso creati.
Ma sono soprattutto le avanguardie artistiche che operano incursioni nel territorio della moda, cominciando dai futuristi. Balla studiò l’abito come stato d’animo e suggerì di mettere in relazione diretta il corpo ed i vestiti attraverso strutture geometriche e colori organici.
Talvolta, l’energia corrispondeva ad un colore fosforescente ed a lampadine elettriche applicate all’abito.
Il vestito, soprattutto maschile, doveva rappresentare l’esigenza di liberazione e valorizzazione delle potenzialità plastico-dinamiche attraverso le “linee forza” con elementi e tessuti diversi, i “modificati”, da applicare a seconda del momento al “capo base”.
Elsa Schiaparelli nel 1936 sovvertì gli stilemi della moda riprendendo le esperienze comunicative del dadaismo e del surrealismo. Con un effetto estremamente provocatorio creò il “talon rouge”, decontestualizzando e demistificando l’emblema distintivo della calzatura di Luigi XIV: cappello scarpa, gioco dell’ambiguità e dello straniamento dell’oggetto.
L’aspetto della ricerca programmatica è inoltre riscontrabile nelle proposte di Paco Rabanne nei suoi famosi abiti realizzati con placche di metallo, plastica e rhodoid modulari. Lo stilista stesso dichiarava di essere stato influenzato da Julio Le Parc con le sue strutture di quadrati d’alluminio che si muovevano al minimo soffio.
Nel 1965 Yves Saint Laurent rese omaggio al pittore olandese Piet Mondrian, si lasciò poi conquistare dalla pop-art, per continuare in seguito ad ispirarsi all’opera di vari artisti quali tra gli altri Braque e Picasso. Esempio emblematico del panorama della moda attuale è senza dubbio Gianni Versace che visse l’arte da conoscitore e appassionato collezionista.
Mentre i suoi modelli storici erano legati al rispetto per tutta la storia dell’arte (greca, bizantina ecc.) fu la tradizione moderna, dai primi anni del secolo con G. Klimt, R. Delaunay, A. Colder, fino ai tempi più recenti di A. Warhol e Jim Dine, che destarono il suo maggior piacere ed interesse.
In ciascuna delle sue creazioni ispirate all’arte è possibile ritrovare sia il paradigma originale, sia lo slancio dello stilista e l’impegno per rimodellarlo in una forma artistica vitale. Forse l’affinità artistica più nota di Versace fu proprio quella con A. Warhol. I modelli pop-art, l’accostamento James Dean e Marilyn Monroe riporta alla dichiarazione dello stesso stilista secondo il quale la “moda sta all’arte come l’arte stava, una volta, alla cultura popolare: infimo raccoglitore di rifiuti e perfetta controparte”.
Il continuo ed inesauribile interfacciarsi tra arte e moda non può essere esaustivo in questa breve trattazione, che vuole essere solo una chiave di lettura per chi si avvicina, per interesse o curiosità, a questo affascinante mondo, uno stimolo alla sperimentazione e all’innovazione per coloro che studiano ed operano in tale settore.