Rinascimento, Cinquecento, Seicento e Settecento passando per l’Età barocca, il Simbolismo e l’Espressionismo fino ad arrivare alle Avanguardie. La pittura europea dal Quattrocento al Novecento sarà in mostra a Milano, nella splendida cornice di Palazzo Reale, dal prossimo 17 settembre sino al 7 febbraio 2016. |
La mostra è curata da Eszter Fábri insieme a Stefano Zuffi, promossa dal Comune di Milano - Cultura e prodotta e organizzata da Palazzo Reale di Milano, Arthemisia Group e 24 ORE Cultura - Gruppo 24 ORE, in collaborazione con il Museo di Belle Arti di Budapest e il Museo Nazionale Ungherese.
La mostra ripercorre lo spazio espositivo del museo ungherese, riproponendo sala dopo sala i capolavori esposti. Il primo spazio è dedicato all’Alto Rinascimento italiano, nel quale sovrastano la Madonna Esterhazy di Raffaello e il dipinto mitologico di Lorenzo Lotto Apollo dormiente e le Muse.
La seconda sala, dedicata alla pittura della Serenissima, celebra l’apogeo della scuola veneta nel corso del XVI Secolo, con la Cena in Emmaus di Tintoretto.
Il Rinascimento europeo è il filo conduttore della terza sala, nella quale sono messe a confronto i dipinti della scuola fiamminga, italiana e tedesca.
Si prosegue con la quarta sala, entrando nel vivo della mostra con la parte dedicata all’arte barocca. La scena ruota intorno alla realistica Scena di osteria di Velazquez, ancora palesemente sotto l’influsso di Caravaggio.
La quinta sala è dedicata all’età barocca, dove si può ammirare la stupenda Villa nella campagna romana di Claude Lorrain e le opere Anthony van Dyck quali Ritratto di uomo e Coppia di sposi.
La sesta sala (il Settecento) è dominata da un dipinto spettacolare: il San Giacomo Maggiore il vittorioso di Giambattista Tiepolo. La scuola veneziana, autentica dominatrice della scena artistica del Settecento europeo, è rappresentata ai massimi livelli dalle vedute di Canaletto e Bellotto (rispettivamente La chiusa di Dolo e Piazza della Signoria a Firenze), e dalla passionale Betsabea al bagno di Sebastiano Ricci.
Qui, tra le opere esposte troviamo anche un trio di Goya: un brillante ritratto femminile (Ritratto di Manuela Ceán Bermúdez) e due tele dedicate al lavoro quali la Portatrice d’acqua e L’arrotino.
Il Simbolismo internazionale è in primo piano nella penultima sala, dove saranno esposti diversi artisti ungheresi, come Joszef Rippl-Ronai e Janos Vaszary.
L’ultima sala (che va dall’Impressionismo alle Avanguardie) raccoglie una serie di capolavori di pittura e di grafica tra il secondo Ottocento e il primo Novecento. Spiccano due tele di grande importanza storica: la Donna con il ventaglio di Edoaurd Manet e la famosissima Credenza, esemplare di natura morta di Paul Cézanne.
Un percorso ricco di sorprese, un’esplorazione da non perdere delle grandi opere che hanno fatto la storia dell’arte negli ultimi secoli.
Photocredits:
Velázquez, Diego Rodríguez de
Silva y (Seville 1599 - Madris 1660)
Tavern Scene with two Men and a Girl
c. 1618 - 19
Oil on canvas
96 x 112 cm
©Museum of Fine Arts, Budapest 2015