Il successo di Soil (datato 2004, ma importato in Italia solo l’anno scorso) ha fatto sì che anche gli altri titoli dell’autore siano stati messi in traduzione. Star Comics propone questo piccolo capolavoro per il pubblico italico.
L’abilità di Kaneko sta nel dare alla sua penna un tratto cinematografico. Le sue tavole infatti hanno un respiro e una portata quasi occidentale, pur mantenendo delle caratteristiche della tradizione nipponica.
Per molti critici è stato facile associare questo fumetto a Twin Peaks, visionario capolavoro di Lynch. Oltre allo stile e al genere, i due artisti sono accomunati da un comune gusto per i paradossi, per le associazioni surreali e per la grande attenzione ai dettagli.
Sfogliando le pagine ci si immerge in un’altra realtà, ci si estranea e diventa difficile staccarsi dal volume. L’autore è un grande appassionato di cinema e ci sono numerosi riferimenti e omaggi nelle sue tavole, su tutti Hitchcock e Kubrick.
Dovendo collocare un genere, si potrebbe inserire nella tradizione hard boiled a stelle e strisce, quella via di mezzo tra gangster movie e noir con la giusta dose di violenza.
Ma di cosa parla il fumetto? L’ambientazione è quella del Giappone fine anni Settanta, in una ridente cittadina balneare meta turistica, ma che nasconde nelle sue viscere un sottobosco di malavitosi, poliziotti corrotti e politici collusi.
Protagonista delle vicenda è il giovane detective Sada che sta cercando di catturare una donna, la “squartatrice” Kiwako, che ha assassinato un suo collega ed è riuscita a scappare da Sada per ben due volte.
Nell’inseguimento faranno capolino tutti i personaggi secondari, grotteschi e affascinanti, che seguono le investigazioni di Sada e dei suoi viaggi mentali.
Sì, perché il detective, per colpa di un incidente, è spesso vittima di allucinazioni, blackout e vuoti di memoria, rendendo la sua realtà a volte fragile.
E l’autore è bravo a cogliere questo dualismo impostando un ritmo ambivalente, tra quiete e frenesia. Dualismo che continua nella scelta del colore, solo bianco e nero, con una netta predominanza del nero che ha come unica eccezione il rosso brillante del capotto di Kiwako.
Un fumetto brillante e magnetico, un viaggio tra le debolezze umane, un piccolo capolavoro.
A cura di Federico Rosa