Secondo il World Food Programme, gli impatti concatenati della crisi climatica, dei conflitti e degli shock economici stanno mettendo a dura prova la capacità delle famiglie di accedere al cibo, con il risultato che 345 milioni di persone in 82 Paesi dovranno affrontare una grave insicurezza alimentare nel 2024, più del doppio rispetto al 2020. Fino a 60 milioni di minori in tutto il mondo stanno attualmente affrontando la malnutrizione acuta, con almeno 13,6 milioni di bambini che ne soffrono in modo grave.
La riduzione dei raccolti, le fluttuazioni dei prezzi agricoli, e un impoverimento della dieta alimentare può esacerbare forme di malnutrizione, rachitismo e carenza di micronutrienti nei bambini con impatti diretti sul loro futuro (in termini di sviluppo cognitivo, apprendimento, salute).
Il diritto all’educazione (art. 28 CRC)
Si calcola che i pericoli ambientali legati al cambiamento climatico, ai disastri naturali e alle epidemie, siano responsabili della mancata istruzione di oltre 37 milioni di bambini ogni anno. I danni alle scuole causati da eventi estremi si traducono quindi in un incremento di rischi per la salute e rappresentano una minaccia allo sviluppo cognitivo dei bambini e quindi al raggiungimento del loro pieno sviluppo.
Il diritto ad una casa sicura (art. 27 CRC)
Secondo il rapporto dell’IPCC, il clima e i fenomeni metereologici estremi stanno spingendo sempre più persone ad abbandonare le loro case in Africa, Asia, Nord, Centro e Sud America. Nell’ultimo decennio, gli sfollamenti dovuti a condizioni meteorologiche estreme sono aumentati costantemente e sono diventati più ricorrenti e prolungati. Nel 2022, disastri legati a eventi climatici estremi hanno causato 32,6 milioni di sfollati interni, segnando la cifra più alta in un decennio e rappresentando un aumento del 41% rispetto alla media annuale degli ultimi dieci anni.
Il diritto alla partecipazione (art. 12 CRC)
Secondo l’articolo 12 della CRC, i minori hanno il diritto di esprimere liberamente la propria opinione sulle questioni di loro interesse e di essere ascoltati dagli adulti in tutti i processi decisionali che li riguardano.
Per quanto riguarda le tematiche ambientali, il diritto alla partecipazione dei minori è riconosciuto dalla risoluzione del Consiglio dei Diritti Umani 45/30 “Rights of the child: realizing the rights of the child through a healthy environment” del 2020, che esorta gli Stati a creare opportunità per la partecipazione inclusiva e significativa di bambini e bambine, in accordo con le loro capacità evolutive, ai processi decisionali che riguardano l’ambiente e che influiscono sul loro sviluppo e sopravvivenza.
In conclusione, politiche di decarbonizzazione possono fare la differenza tra la vita e la morte, tra un futuro o un disastro, per i bambini del pianeta che hanno il diritto di crescere e di sperare in una vita serena e non in una nel quale ogni giorno sono esposti a centinaia di pericoli e malattie comportate dalle abitudini che si vanno a creare in situazioni di estrema difficoltà come quelle che molti di loro sono costretti ad affrontare quotidianamente.
Per sensibilizzare e contribuire a fronteggiare tutte queste problematiche sopracitate, è stata approvata all’unanimità dalla Commissione la risoluzione da me presentata in data 13 giugno 2024 nella quale vengono proposte tutta una serie di strategie per la prevenzione degli impatti negativi della crisi climatica con un riguardo alle prospettive delle giovani generazioni.