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Investire prudentemente o investire in modo ottimale?

19/8/2024

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La tematica del rischio in ambito finanziario







A cura di Fulvio Marchese
Investire prudentemente non riguarda la ricerca massima di rendimento e quindi di incremento dei nostri risparmi: attiene soprattutto alla nostra serenità di evitare oscillazioni del capitale e quindi alla parte psicologica e comportamentale della nostra vita.
Investire in modo ottimale attiene, per converso, alla possibilità di sfruttare al meglio la crescita economica dei mercati finanziari per tutta la nostra vita futura. È possibile farlo attraverso lo studio dei dati, dei parametri e delle statistiche del passato con competenze tecniche controintuitive rispetto a quella che noi reputiamo la nostra prudenza personale psicologica e anche rispetto a quella che normalmente definiamo saggezza.
La parola chiave ritengo sia “rischio”. Noi tutti rifuggiamo e tentiamo di eliminare i rischi sia nella nostra vita quotidiana che nella pianificazione di quella futura.
Il rischio finanziario è invece un concetto completamente diverso. Per investire in modo profittevole occorre utilizzare e spendere correttamente la propria capacità di rischio finanziario, in relazione al proprio ciclo di vita.
In effetti il rischio finanziario riflette altri modi di dire come “giocare in borsa” o “speculare” che nulla hanno a che fare con l’investire in modo ottimale. Il “rischio di perdere investendo” o il “rischio delle oscillazioni di breve periodo” non c’entrano nulla con l’investire con coerenza per tutta la vita.

Intervistato in questo video dedicato all’addio a Daniel Kahneman, il prof. Paolo Legrenzi, uno dei massimi studiosi italiani dell’argomento, spiega come i risparmiatori pecchino normalmente di eccessiva prudenza nell’investire, finendo per fare scelte sub-ottimali.
Occorre risalire alle istruzioni ancestrali scritte nella nostra mente in relazione al piacere e al dolore e al ritardo evolutivo della mente umana rispetto alla velocità dello sviluppo economico e sociale: il nostro cervello ragiona come quello dell’uomo primitivo e non ha avuto il tempo per adeguarsi al mondo moderno. “Investire denaro” ha poco a che fare con “sopravvivenza nella savana”. 

Sto provando piacere o dolore? Cosa devo fare per evitare dolore e provare piacere? La risposta alle due domande del nostro “io profondo non solo animale, ma anche intelligente” è basata sul sistema delle credenze (opinioni, credenze e convinzioni) a loro volta generate dalle generalizzazioni delle nostre esperienze: se prendi una matita saprai come usarla, l’hai fatto mille volte. Le generalizzazioni permettono di individuare schemi semplici e ricorrenti, ma portano spesso, avendole usate per millenni, a semplificare troppo i processi (scorciatoie-euristiche)
creando credenze limitanti.
“Investire è semplice, ma non è facile” dice Warren Buffett. Ripeto questa frase sostanzialmente in ogni articolo che scrivo. E in ogni articolo faccio seguire la frase che è diventata uno dei miei mantra: “Investire è anche facile, non solo semplice... dipende solo da noi!”
E allora perché “investire è semplice e al contempo facile?” Perché “dipende solo da noi?”
È una questione di decisioni.

Il mio consiglio è quindi di decidere di “staccare” per un primo periodo di studio l’abituale prudenza che utilizziamo nella vita per comprendere cosa significhi investire in modo ottimale utilizzando correttamente il rischio finanziario senza considerarlo un’avversione o un problema.
Questo percorso è complicatissimo, per varie ragioni psicologiche intuibili e farlo da soli, soprattutto se giovani, lo rende spesso catastrofico per le finanze di intere famiglie.
Occorrerebbe un Coach Finanziario che spieghi attraverso esempi ed evidenze come il mercato, economico e finanziario, crei ricchezza semplicemente per il suo evolversi senza bisogno di particolari competenze specifiche per saperla “estrarre”.
Investire finanziariamente in modo ottimale il proprio risparmio (formato e in formazione) è, o dovrebbe essere, una delle decisioni più importanti della vita di chiunque.
Quest’anno compirò 70 anni. Il 28 gennaio ho traguardato 50 anni di lavoro e quindi anche da Produttore di Reddito e di conseguenza da Risparmiatore. Se avessi applicato al mio risparmio le regole di investimento a cui farò riferimento in questo articolo e che tento di divulgare ormai da anni, sono solito affermare con una battuta che “sarei oggi più ricco del mio più ricco cliente!”.

La decisione dell’impostazione di come investire per tutta la vita è paragonabile alla decisione di un giovane diplomato, normalmente diciottenne/ventenne, di cosa fare della propria vita: iscriversi all’università? Quale facoltà? Oppure cominciare a lavorare? In quale campo? Insomma: tutta la vita dipenderà da questa decisione.
In campo finanziario è identico. Mi impegno costantemente con i nonni, i papà, con gli zii incitandoli a valutare criticamente gli errori di impostazione finanziaria compiuti da loro e di insegnare a figli e nipoti a pianificare nel modo corretto la decisione di come investire per tutta la vita. È controintuitivo rispetto alla classica saggezza di rifuggire il rischio. Li incito a diventare i Coach Finanziari dei loro familiari che amano: possono in questo modo liberarli finanziariamente per tutta la loro vita.

Tutto ciò premesso, nel prossimo articolo proporrò un quadro sinottico di cosa potrebbe significare “spendere correttamente il budget di rischio finanziario” rispetto all’età dell’investitore e per tutta la vita: si parte dalla capacità di spendere rischio finanziario e non dal più conosciuto Profilo di Rischio Finanziario Personale proposto dalla burocrazia bancaria e dalla legge Mifid che, negli intenti, dovrebbe tutelare l’investitore ma che, di fatto, impedisce ai consulenti finanziari di educare ed insegnare ad investire in modo ottimale.
© Gente in Movimento - riproduzione riservata

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