L'IA è progettata per elaborare grandi quantità di dati con velocità e precisione ineguagliabili dagli esseri umani. Gli algoritmi di apprendimento automatico possono identificare modelli e tendenze nascoste nei dati, offrendo soluzioni rapide a problemi complessi. Nel contesto lavorativo, l'IA migliora la capacità di calcolo, garantendo affidabilità e coerenza in compiti ripetitivi, e automatizzando processi che altrimenti richiederebbero tempo e risorse umane, aumentando l'efficienza operativa delle aziende.
D'altra parte, l'intelligenza naturale umana è caratterizzata da una serie di capacità che l'IA ancora non può replicare pienamente. Gli esseri umani sono capaci di pensare fuori dagli schemi, trovando soluzioni innovative a problemi complessi. Questo è particolarmente rilevante nel mondo delle risorse umane, dove il pensiero laterale, concettualizzato da Edward de Bono, permette di affrontare le sfide organizzative in modi nuovi e non convenzionali. Inoltre, gli esseri umani possono riconoscere, comprendere e gestire le emozioni proprie e altrui, una qualità fondamentale per la costruzione di relazioni e la gestione di dinamiche sociali, elementi chiave per un ambiente di lavoro armonioso e produttivo.
Per sfruttare appieno le potenzialità dell'IA e dell'intelligenza naturale, è essenziale promuovere una coesistenza armoniosa e un'integrazione efficace. I professionisti di vari settori devono essere formati sulle nuove tecnologie IA, comprendendone i limiti e le opportunità. Questo include l'apprendimento delle competenze necessarie per collaborare con l'IA e utilizzare strumenti basati su IA per migliorare la produttività e l'innovazione. Nelle risorse umane, ad esempio, l'IA può essere utilizzata per analizzare i dati relativi ai dipendenti, identificare tendenze e prevedere esigenze future, lasciando ai professionisti HR il compito di utilizzare queste informazioni per sviluppare strategie di gestione del personale più efficaci.
In un mondo dove l'IA può gestire i compiti più routinari, l'attenzione umana può concentrarsi sul pensiero creativo e innovativo. Le aziende dovrebbero incentivare il pensiero laterale, promuovendo ambienti di lavoro che valorizzino la sperimentazione e l'innovazione. Le competenze di intelligenza emotiva saranno sempre più cruciali per il successo nel lavoro e nelle relazioni interpersonali; quindi, le organizzazioni dovrebbero investire in programmi di sviluppo personale che aiutino i dipendenti a migliorare queste capacità. Ad esempio, l'intelligenza emotiva è fondamentale per la gestione dei team, la risoluzione dei conflitti e la creazione di un clima lavorativo positivo.
Implementare sistemi di IA che supportino e amplifichino le capacità umane, piuttosto che sostituirle, può portare a risultati migliori. Nei settori medici, per esempio, l'IA può assistere i medici nella diagnosi, lasciando a loro il compito di prendere decisioni cliniche basate sull'esperienza e sulle interazioni umane. Nel contesto delle risorse umane, l'IA può automatizzare la selezione dei candidati attraverso l'analisi dei curriculum, mentre i responsabili delle assunzioni possono concentrarsi sugli aspetti interpersonali del processo di selezione.
L'intelligenza artificiale e l'intelligenza naturale non devono essere viste come entità in competizione, ma come partner complementari che, se integrate in modo efficace, possono rivoluzionare il nostro modo di vivere e lavorare. Investire nel pensiero laterale e nello sviluppo dell'intelligenza emotiva sarà cruciale per massimizzare i benefici di questa integrazione, assicurando un futuro in cui la tecnologia e l'umanità possano prosperare insieme.
Di questo argomento si è parlato lo scorso maggio al Festival del Lavoro organizzato dai Consulenti del Lavoro nella splendida cornice di Firenze. Nelle varie sessioni, dedicate a come l'intelligenza artificiale stia entrando sempre in modo maggiore nel mondo del lavoro, la scrivente ha avuto l'onore di curare una sessione pratica di formazione. Nell'evento sono stati analizzati i concetti sopra esposti con esempi di esercizi su come allenare le skills, utili a compensare e implementare l'AI, in modo divertente e di facile apprendimento. Il metodo principalmente pratico che “FORMIAMOCI” ha presentato, aiuta i Consulenti del Lavoro e le HR a preparare i lavoratori al cambiamento, soprattutto per accettarlo e potenziarne i risultati. Nella sessione Giovanni Palanza e Maria Luisa Giovannone hanno fatto riflettere i presenti sulla necessità che l'IA dialoghi con l'intelligenza emotiva quale parte dell'intelligenza naturale. Con l'aiuto di alcuni volontari hanno poi verificato quanto l'intelligenza emotiva sia necessaria in talune situazioni e, per aiutare l'apprendimento dei concetti, sono stati proposti in chiave divertente. Questo approccio soft aiuta le dinamiche di apprendimento e cambiamento predisponendo il gruppo a lavorare insieme per adattarsi alle innovazioni necessarie per restare sul mercato. Il Festival del Lavoro si è concluso con i migliori auspici e un rinvio al prossimo anno per continuare ad analizzare l'evoluzione delle necessità del mondo del lavoro con l'IA, l'etica e la sicurezza.