Quando ci facciamo fare un massaggio il beneficio è nel corpo, ma anche nella mente e nell’anima.
A livello scientifico massaggiare fa bene, perché aiuta la muscolatura a distendersi, a rilasciare le contrazioni e in massaggi più specifici può anche ritrovare la sua elasticità e il suo vigore.
A me piace sia ricevere che massaggiare. È una coccola in entrambi i casi perché, quando massaggio posso essere lì totalmente nel presente per quella persona, per farla sentire amata, benvoluta e per far capire al suo corpo quanto sia importante.
Siamo talmente travolti dall’esterno che ci dimentichiamo spesso del nostro corpo, eppure è grazie ad esso che facciamo tutto quello che facciamo. È grazie a lui se ci alziamo la mattina, se riusciamo ad andare al lavoro, a praticare sport, a divertirci e ad affrontare ogni giorno della nostra vita.
Credo che si debba ricominciare dal corpo per stare bene. Se ci pensate, quando il corpo sta male pensare positivo è difficile. Quando c’è una parte dolorante si diventa nervosi e si sorride di meno. La vita si appesantisce quando stiamo male nel corpo. E da questo male, ci si ammala anche nella mente e nello spirito.
Per tale motivo, a volte un massaggio vale più di mille parole. Donarsi un massaggio è un atto d’amore nei propri confronti che, secondo me, andrebbe incoraggiato più di altre cose. Intanto ci si dedica un’ora: quell’ora è solo nostra. Poi ci si prende cura dell’abito che abbiamo scelto in questa vita. Se appena usciti dalla doccia non ci mettiamo una crema, non ci massaggiamo da noi, piano piano il corpo ne risente: l’amore è nei gesti.
Possiamo imparare ad amarci attraverso il corpo, prendendoci cura di ogni sua parte visibile e non visibile. Uno dei tanti modi per iniziare è appunto il massaggio.
Sono un’operatrice del benessere, mi piace la mente, ma amo anche il corpo e l’anima. Trovo che con il tocco si possano riparare tante ferite e si possa lavorare contemporaneamente su tutti e tre questi livelli.
A partire dal primo tocco, quando faccio distendere la persona e la avvolgo con gli asciugamani, prendo contatto ponendo le mani su quel corpo, e ascolto. Attraverso questo primo approccio, posso comprendere tante cose della persona che si trova lì, e non serve parlare. Si tratta di un altro tipo di linguaggio, che abbiamo, ma che non utilizziamo perché lo abbiamo dimenticato.
Nel momento in cui la mano tocca la pelle di un’altra persona inizia questo dialogo fatto di sensazioni e percezioni che vengono continuamente trasmesse da chi massaggia e da chi riceve. Per questo motivo, essendone consapevole, cerco in ogni massaggio di essere il più presente possibile. Lascio fuori i miei problemi e sono unicamente lì per quella persona, che per me diventa un’anima che ha un bisogno in quel momento.
Sono fortunata perché faccio un lavoro che amo e più vado avanti e più mi rendo conto che ognuno racconta una storia unica e irripetibile, per questo il massaggio è per quella persona e non può essere uguale ad un altro che faccio per un’altra persona. Quando si massaggia seguendo alla lettera delle manovre imparate dall’insegnante, a mio avviso si sta dando molto meno di quando, una volta imparate queste manovre, ci si lascia guidare da quello che ci si dice tra la mano e la pelle.
Se si rimane in ascolto, se si rimane concentrati si riesce a fare un massaggio che soddisfa pienamente la persona. Quando incontro l’altro in questo modo, ascolto tanto, capisco cosa desidera e cerco di rimanere in quello che mi trasmette.
Le persone che si fanno massaggiare ti dicono tanto di sé stesse attraverso il loro corpo. Non è tanto nella vista, ma è nel sentire.
Ci sono persone che si affidano totalmente e allora le mani vanno, tranquille e sicure.
Ci sono altre persone che non si fidano, rimangono leggermente contratte e le mani vanno più delicate, per far comprendere che non faranno niente che il corpo non vorrà.
Bisogna portare rispetto a sé stessi e all’altro e con il massaggio si può imparare anche questo. Chiedo sempre se posso massaggiare sul viso, sulla pancia e su altri parti come i piedi, perché non a tutti piace essere toccati in queste zone, ecco il rispetto.
Massaggio dopo massaggio, la persona che lo riceve, impara tante cose di sé stessa. Scopre parti di sé su cui non aveva mai posto l’attenzione, grazie proprio al contatto che si crea tra lei e il massaggiatore. Quando si sceglie un luogo dove farsi massaggiare, sarebbe opportuno che ci si ascoltasse.
Ci piace questo posto? Ci piace questa persona che tra poco mi farà un massaggio? Se la risposta è sì, ottimo, altrimenti si è autorizzati ad andare via in quanto, secondo me, la chiarezza è importante. Essere chiari con sé stessi è un altro gesto d’amore che possiamo fare per imparare a rispettarci.
Farsi massaggiare può essere l’opportunità per conoscersi. Allo stesso tempo si può vivere anche solo come un momento estemporaneo dalla routine quotidiana.
In qualsiasi modo pensiate al massaggio è perfetto, l’importante è che sia un momento rilassante.