Kitagawara, l’architetto che ha progettato il padiglione, ha infatti sviluppato il progetto seguendo il tema di “Diversità armoniosa”, coniugando l’esperienza e la tecnica del cibo e della cultura alimentare del Giappone.
Ad attirare una media di 15mila visitatori al giorno è la rete all’entrata del padiglione brasiliano. Un’enorme struttura flessibile che accompagna il passaggio delle persone, facendole interagire con l’ambiente circostante con elementi sensoriali, tra cui il suono della foresta amazzonica in sottofondo.
La maestosità è la prima caratteristica che salta alla mente quando si pensa al padiglione degli Emirati Arabi. Una serie di mura ondulate alte 12 metri e lunghe 140 che ricordano un canyon che incanta i visitatori.
E l’Italia? Sebbene l’ampio spazio riservato con il Palazzo Italia e ben quattro punti espositivi lungo il Cardo, l’attrattività del padiglione è stata superata in termini di visite dalla Cina. I primi quindici giorni dalla cerimonia di apertura il China Pavillon ha ricevuto più visite di Palazzo Italia: oltre 150.000 visitatori allo stand cinese contro le 90.000 visite per il padiglione nostrano.