A dirlo è il colosso delle guide turistiche Lonely Planet, che inserisce il Land tedesco fra le migliori destinazioni del 2016.
Vasto Stato federato della Germania sud-orientale, la Baviera è una terra verdissima e incantata, punteggiata di laghi e boschi, borghi medievali e castelli da favola.
Una terra celebre per la birra: l’Oktoberfest della sua capitale, Monaco di Baviera, è il più grande evento al mondo dedicato alla bevanda beverina per eccellenza. In più, ricordano gli esperti di Lonely Planet, il 2016 offrirà un’ulteriore occasione per brindare (se mai ce ne fosse bisogno): la Baviera celebrerà il 500esimo anniversario dell’Editto sulla purezza della birra - che decreta l’utilizzo esclusivo di acqua, orzo e luppolo come ingredienti - promulgato nel 1516. E allora Prosit!
Monaco, però, non è solo birra. È calcio (irrinunciabile per gli appassionati una partita del Bayern Monaco all’Allianz Arena), è automobilismo, tecnologia e innovazione (vi hanno sede colossi come BMW e Siemens). Ancor più, Monaco è un concentrato unico di eleganti residenze storiche, dal Castello di Schleissheim, vera e propria “Versailles bavarese”, agli eleganti palazzi del centro storico, dai vicoli vivaci nei dintorni di Marienplatz ai luoghi silenziosi e mesti che evocano il regime nazista.
Oltre a Monaco, sono tante le attrazioni della Baviera.
Una regione densa di villaggi pittoreschi, antiche abbazie, chiesette che guardano il cielo con i tipici campanili a cipolla.
Una regione percorsa da itinerari panoramici unici, a cominciare dalla Romantische Strasse, strada romantica di nome e di fatto.
Una regione in cui anche il più piccolo dei paesi è capace di entusiasmare.
Come Murnau, sul lago di Staffelsee. Nonostante il freddo pungente d’inverno, è piacevolissimo passeggiare nel centro pedonale: larghe vie lastricate ai cui lati campeggiano in fila bassi edifici tinti di pastello, facciate eleganti con frontoni a gradoni e un buio diffuso che scende rapido nel tardo pomeriggio, rischiarato dalle luci aranciate dei lampioni.
Non lontano, un suggestivo borgo di 5.000 anime è incastonato fra le Alpe bavaresi. È Oberammergau, ad un passo da Garmisch, la stazione sciistica che ogni anno fa da teatro a gare spettacolari della Coppa del mondo di sci.
Oberammergau è ricco di botteghe di intagliatori del legno, di cui vanta un’antica tradizione. Ma la sua maggiore attrazione sono gli affreschi in stile Lüftlmalerei - tecnica artistica a trompe-l’œil in voga nel Sei e Settecento - che decorano le sue case.
Da ammirare uno ad uno gli edifici istoriati, con scene di ispirazione religiosa e rappresentazioni profane, da episodi fiabeschi a scene di vita quotidiana. Persino le finestre - piuttosto piccole per ridurre al minimo le dispersioni di calore - appaiono maestose e ariose per via dei decori che le incorniciano.
È questa la scenografia per la rappresentazione della Passione di Cristo che ogni dieci anni viene organizzata tra le vie del paese (la prossima sarà nel 2020). Una rievocazione che pare risalga al Medioevo, cui partecipano cittadini e abitanti vicini, in qualità di attori, cantanti, musicisti e tecnici.
E poi, come non restare incantati dai castelli bavaresi? Non lontano da Murnau e Oberammergau, sorge quello più affascinante di tutti per architettura, ubicazione e storia. È il castello di Neuschwanstein, a Schwangau nei pressi di Füssen, che vanta il primato di monumento più visitato della Germania.
Avete presente i castelli di re, principi e principesse “alla Disney”? Li ritroverete a Neuschwanstein: Walt Disney ne rimase così colpito che lo prese a modello per disegnare i castelli dei suoi più celebri film, oltre che il logo dell’omonima casa di produzione. Ed è facile capire il perché.
Si arriva in auto o pullman fin quasi alla base dello sperone roccioso su cui sorge il castello, a circa 1000 metri di altitudine.
La scenografia è spettacolare, specialmente d’inverno, quando le pinete circostanti sono innevate e una spolverata di zucchero a velo imbianca i suoi tetti aguzzi protesi al cielo.
Il corpo centrale, di quattro piani, è abbracciato da massicci torrioni ed ingentilito da ariose torri alte fino a 80 metri, che ne compongono il candido profilo. Alla base i boschi alpini, a incoronarlo la sagoma delle Alpi.
Il castello si raggiunge a piedi o su un calesse, salendo per una stradina che taglia la pineta. Arrivati in cima, la vista è straordinaria. Neuschwanstein domina dall’alto il vicino lago di Alpsee, i piccoli paesi sottostanti, il castello di Hohenschwangau sulla collina di fronte, e una vasta piana trapuntata di gelidi laghetti, che svapora in un velo di nebbia.
Il castello, costruito nella seconda metà dell’Ottocento in stile romanico-gotico e mai portato a termine, fu voluto da Re Ludwig II, leggendario sovrano bavarese, morto in circostanze misteriose. Figura controversa ed eccentrica, amante dell’arte medievale e delle antiche leggende germaniche, ideò un progetto monumentale, ispirato alle saghe cavalleresche e all’universo musicale di Wagner.
Gli interni del castello sono sontuosi, originali e maniacali nella cura del dettaglio. Tendoni di un intenso blu Baviera, portoni intagliati, pareti affrescate d’oro, lampadari da 900 kg, grandi stufe in maiolica, soffitti a cassettoni, persino una grotta artificiale con tanto di stalattiti e stalagmiti.
Insomma, un castello da re. Un re che sognò a lungo il suo palazzo, ma che poté viverci, ironia della sorte, per soli 170 giorni…
A cura di Francesca Vinai
Foto credits: Francesca Vinai