 | Alla scoperta del settimo e dell'ottavo principio della comunicazione A cura di Elisa Amelia |
Il settimo principio dice che non conta la verità, ma importante è l’opinione della persona con cui parlo: approfondiamo meglio questo concetto. Contraddire ardentemente quello che la persona che ho di fronte ritiene assolutamente vero è controproducente in comunicazione, perché dimostrare di aver ragione, che ci rende “vincenti” a livello concettuale, ci rende al contempo “perdenti” ai fini comunicativi. Questo avviene perché l’altro si sentirà offeso nelle sue convinzioni e idee e lo porterà a chiusura.
Bisogna quindi rispettare l’opinione altrui, in modo da far sentire l’altra persona accolta e compresa e questa sarà la chiave che permetterà apertura e una buona comunicazione.
Un vecchio detto dice: “Se desideri raccogliere il miele non prendere a calci l’alveare” e aggiungo che io, così come la persona che ho di fronte, ho bisogno di approvazione e accoglienza, per cui dare quello che anche io cerco sicuramente arricchisce sia me che l’altra persona e di conseguenza lo scambio sarà efficace.
Passando invece all’ottavo principio, che è l’esprimersi per concetti, esso fa parte delle regole chiave per tenere viva la conversazione e di seguito vediamo come funziona.
Cosa si intende per concetto? Si intende quell’insieme di argomentazioni che hanno in sé, nella loro tipicità, un grado di oggettività riscontrabile a più persone.
I concetti possono subire classificazioni derivanti da aspetti culturali o geopolitici, oltre che differenti definizioni a seconda di chi li enuncia o del movimento filosofico che li sostiene. L’uso di essi costruisce un itinerario utile nel riuscire a portare sé stessi agli altri costituendo e costruendo la temporalità nell’impostazione di una comunicazione funzionale.
I concetti e il loro uso e comprensione sono strumenti potentissimi sia nell’esposizione verso noi stessi che verso gli altri. In termini comunicativi, il concetto tende più ad evocare che a definire e di seguito proviamo a capire che cosa vuol dire.
Mi ritrovo spesso a lavorare con i gruppi e la parte più interessante è proprio quella di esprime il concetto di gruppo, cioè la validità del lavoro di gruppo (pro e contro) e le finalità di tale lavoro. E, ancor più rilevante, non è il mio concetto in tal senso, bensì quello che la maturità del gruppo può cogliere in quel momento. Per cui, la dinamica da affrontare riguarda la mia idea di gruppo, ovvero un’idea di gruppo sufficientemente chiara a tutti, un’idea di gruppo che in quel momento le persone possano cogliere e trasporre su sé stessi, capire l’idea che quel gruppo già aveva su di sé.
Tutto questo lavoro mentre faccio lezione, quindi in tempo reale. Faticoso? Beh, è proprio qui che interviene il concetto: cioè, l’idea che unisce i pensieri o l’insieme dei connotati di essa calati in quel preciso contesto.
Esprimersi per concetti, quindi, consiste nel fornire argomenti sufficientemente veritieri e riscontrabili appartenenti alla maggior parte della storia comune dei più. Questo permette di essere chiari e raggiungere le persone consentendo a chi argomenta di essere fondamentalmente accettato e farsi accettare. Dopo queste ultime righe, è dunque chiaro il concetto?
Bisogna quindi rispettare l’opinione altrui, in modo da far sentire l’altra persona accolta e compresa e questa sarà la chiave che permetterà apertura e una buona comunicazione.
Un vecchio detto dice: “Se desideri raccogliere il miele non prendere a calci l’alveare” e aggiungo che io, così come la persona che ho di fronte, ho bisogno di approvazione e accoglienza, per cui dare quello che anche io cerco sicuramente arricchisce sia me che l’altra persona e di conseguenza lo scambio sarà efficace.
Passando invece all’ottavo principio, che è l’esprimersi per concetti, esso fa parte delle regole chiave per tenere viva la conversazione e di seguito vediamo come funziona.
Cosa si intende per concetto? Si intende quell’insieme di argomentazioni che hanno in sé, nella loro tipicità, un grado di oggettività riscontrabile a più persone.
I concetti possono subire classificazioni derivanti da aspetti culturali o geopolitici, oltre che differenti definizioni a seconda di chi li enuncia o del movimento filosofico che li sostiene. L’uso di essi costruisce un itinerario utile nel riuscire a portare sé stessi agli altri costituendo e costruendo la temporalità nell’impostazione di una comunicazione funzionale.
I concetti e il loro uso e comprensione sono strumenti potentissimi sia nell’esposizione verso noi stessi che verso gli altri. In termini comunicativi, il concetto tende più ad evocare che a definire e di seguito proviamo a capire che cosa vuol dire.
Mi ritrovo spesso a lavorare con i gruppi e la parte più interessante è proprio quella di esprime il concetto di gruppo, cioè la validità del lavoro di gruppo (pro e contro) e le finalità di tale lavoro. E, ancor più rilevante, non è il mio concetto in tal senso, bensì quello che la maturità del gruppo può cogliere in quel momento. Per cui, la dinamica da affrontare riguarda la mia idea di gruppo, ovvero un’idea di gruppo sufficientemente chiara a tutti, un’idea di gruppo che in quel momento le persone possano cogliere e trasporre su sé stessi, capire l’idea che quel gruppo già aveva su di sé.
Tutto questo lavoro mentre faccio lezione, quindi in tempo reale. Faticoso? Beh, è proprio qui che interviene il concetto: cioè, l’idea che unisce i pensieri o l’insieme dei connotati di essa calati in quel preciso contesto.
Esprimersi per concetti, quindi, consiste nel fornire argomenti sufficientemente veritieri e riscontrabili appartenenti alla maggior parte della storia comune dei più. Questo permette di essere chiari e raggiungere le persone consentendo a chi argomenta di essere fondamentalmente accettato e farsi accettare. Dopo queste ultime righe, è dunque chiaro il concetto?