Gli scenografi sono stati molto bravi nel ricreare il villaggio medievale di Belle, meno il casting nel selezionare gli attori in particolare Emma Watson (la Hermione di Harry Potter) infatti non convince per niente nel ruolo di Belle, perennemente a cattivo agio sulla scena, poco integrata, a metà strada tra la noia e l'apatia, una Belle disorientata e depressa, non una ragazza piena di vitalità, grintosa, con la testa nel suo mondo fantastico ma con i piedi ben piantati all'occorrenza. Per il resto il film può vantare altri ottimi attori di spessore con Dan Stevens, eccellente come Bestia, meno come Principe un filo inespressivo; il carismatico Luke Evans, nel ruolo di un perfetto Gaston. Molto bene il Maurice di Kevin Kline e il discusso Le Tont, il personaggio dai tratti leggermente omosessuali (su cui tanto inchiostro si è sprecato, a sproposito, a mio modo di vedere), impersonato da un travolgente Josh Gad e un Lumiere perfetto interpretato da Ewan McGregor. Se ne avete modo, la versione in lingue originale rende decisamente di più.
Per il resto è la fedele versione del film Disney, con praticamente le stesse canzoni di Alan Menken e quasi le stesse scene, sono giusto state modificate alcune parole, per rendere maggiormente con il labiale degli attori.
Manca un po’ di pathos, pur affezionandosi ai personaggi, l’avvicinamento tra la Bestia e Belle è un po’ troppo forzato e vengono inserite delle differenze rispetto al cartone di cui sinceramente non si sentiva la necessità (spiegazione del perché il padre abbia abbandonato la mamma di Belle e alcune canzoni recenti di dubbissimo gusto).
Anche il ruolo di Belle è un po’ sminuito, nel cartone era una donna forte e acculturata, in questa versione è un personaggio molto più anonimo.
Era un’operazione indispensabile? Direi di no, chiaro, però tra tanti filmacci che ci sono ultimamente (e, soprattutto in carenza di idee nuove) può avere un suo senso. Tutto sommato è un film imperdibile per gli appassionati della storia, ma assolutamente digeribile per tutti quelli che verranno trascinati al cinema dal partner/moglie/figli, ecc.
Indubbiamente è un’opera destinata ad un pubblico giovane, che magari non ha mai visto il cartone. Personalmente, se dovessi scegliere, preferirei il cartone, ma, come già detto, c’è ben di peggio nelle sale.
A cura di Federico Rosa