Un’esposizione capace di dialogare con l’architettura e gli spazi di questa splendida dimora - progettata da Piero Portaluppi - offrendo un itinerario di visita inedito in un luogo che ha ispirato la pittrice, disegnatrice, stilista e regista belga e che incarna l’eccellenza del design e dell’arte applicata.
In mostra l’illustrazione in carta della storia della moda e dello stile a cavallo tra la fine dell’Ottocento e la metà del Novecento – dai tailleur di Dior ai colorati kimono giapponesi – che diventa vera e propria installazione d’arte, coniugando un approcci storico e didattico con il piacere estetico e la curiosità di scoprire le infinite possibilità di una così semplice materia. “Si parte sempre da un foglio di carta – dice Isabelle de Borchgrave – ma poi la pittura, le mani, l’acqua, la straordinaria padronanza e la fantasia nell’uso dei materiali riescono a produrre effetti di velluto e di seta, spessori e morbidezze alla vista e al tatto, lucentezze d’oro e di perle e impalpabili preziosi merletti che ricordano la perfezione dei maestri fiamminghi.
Dagli abiti da sera di Lanvin e Poiret ai vestiti da giorno di Chanel, saranno in mostra le minuziose riproduzioni di abiti-icona che hanno rivoluzionato il nostro modo di vestire: si potrà, ad esempio, ammirare la fitta plissettatura dell’abito Delphos, disegnato da Mariano Fortuny ispirandosi alle tuniche delle sculture greche, che rappresenta una radicale innovazione nell’abbigliamento femminile, poiché proponeva un indumento estremamente confortevole, privo di busto, e di facile realizzazione, basato su un modello con pochi tagli e cuciture. Oppure si potrà scoprire la storia del tailleur Bar, modello-manifesto della collezione New Look del 1947 di Christian Dior, che ha dettato le regole di una nuova estetica: dalla giacchina in shantung color crema a falde arrotondate modellate sulle curve del busto alla gonna plissettata e svasata che regala un incedere flessuoso assolutamente inedito.
Esperienza e maestria dell’artista prendono forma nelle opere esposte, come in una messa in scena surreale, ma svelano anche i loro trucchi, i materiali e le tecniche di lavorazione nella riproduzione del suo variopinto laboratorio, ricreato appositamente nello spazio espositivo del sottotetto.
L’esposizione si inserisce nell’ambito dell’iniziativa Manualmente – a cura di Angelica Guicciardini – giunta alla quinta edizione ed espressione dell’impegno del Fai nella ricerca, salvaguardia e valorizzazione dell’artigianato artistico. Main Partner del progetto è la Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, con cui il FAI ha concluso quest’anno, a coronamento di un lungo e fertile sodalizio, un accordo di reciproco sostegno e collaborazione in favore dei mestieri d’arte e delle prossime dizioni dell’iniziativa.
Dopo l’esplorazione, proposta negli anni passati, dell’eccellenza manifatturiera di ceramiche, tessuti, vetro e pietre preziose, nel 2016 si indaga il mondo della carta. Oltre alla mostra dedicata a Isabelle de Borchgrave, sabato 5 e domenica 6 novembre Villa Necchi ospiterà anche una mostra e mercato con i manufatti di venti artisti-artigiani selezionati tra le migliori eccellenze italiane ed europee, che esporranno le proprie creazioni di carta: un’occasione unica per esplorare e scoprire la straordinaria duttilità di questo materiale. Si potranno ammirare, e acquistare, tra gli altri, mobili in carta riciclata, oggetti in cartapesta, carte di parati tridimensionali fatte a mano.
All’interno della villa sarà inoltre possibile accedere, su prenotazione, a tre straordinari laboratori dedicati alla carta, tenuti da importanti maestri artigiani: Sandro Tiberi, maestro fabrianese, che allestirà una vera e propria piccola cartiera; Angela Florio, artigiana-artista milanese, che inviterà il pubblico a realizzare le suggestive carte marmorizzate, decorate a mano; Luisa Canovi, maestra milanese di origami, che proporrà l’emozionante tecnica giapponese con inchiostro fluttuante “suminagashi”. Tre esperienze interattive uniche che non mancheranno di affascinare e coinvolgere il pubblico di Villa Necchi.
A cura della redazione