Chi opera in questo ambito non ama certo il rischio ma, a volte, ci deve convivere, perché spesso l’esito è positivo e insperato.
Quando si parla di piccole e medie imprese (PMI), l’attenzione sulle operazioni da effettuare gioca, poi, un ruolo assai più importante.
Nell’ottica del sostegno allo sviluppo e alla competitività delle PMI, il programma Cosme (Competitiveness of SMEs) mira proprio a quel sostegno poc'anzi citato.
Avente una durata di sette anni (2014-2020), questo programma, messo in atto dall'Unione Europea, ha tra gli obiettivi cardine quello di agevolare l’accesso ai finanziamenti e al Mercato Unico per le PMI, di migliorare la gestione dell’impresa e di favorire la diffusione di un’efficace “cultura imprenditoriale”.
Tra le misure del Cosme, l’Erasmus per giovani imprenditori potrebbe, d'emblée, trarre in inganno.
In realtà non fa parte del programma UE dal quale trae ispirazione (ovvero l’Erasmus+ nda), ma si indirizza alle piccole e medie imprese e ai nuovi imprenditori con caratteristiche che non si limitano ad una semplice mobilità transfrontaliera.
L’azione, nata nel 2009, è stata creata con lo scopo di permettere agli imprenditori - o aspiranti tali - di acquisire le competenze necessarie per migliorare la gestione della propria PMI.
Tramite un’esperienza di lavoro all'estero, per un periodo da uno a sei mesi, operando al fianco di un imprenditore esperto, colui che va all'estero apprende e apporta le sue conoscenze pregresse, mentre il soggetto ospitante gestisce il nuovo imprenditore all'interno della sua equipe attuando il business plan concordato.
Lo stesso business plan che il giovane imprenditore dovrà presentare in sede di candidatura, al fine di conformare e adattare le sue caratteristiche a quelle della potenziale sede ospitante.
A fare da tramite tra i soggetti interessati ci sono le organizzazioni intermediarie, autorizzate dall’Unione e con sedi presso gli Stati aderenti al Cosme, che si occupano di valutare la richiesta e di trovare preliminarmente il profilo professionale adatto per il richiedente.
Le aspettative dell’UE fino a gennaio 2019 sono quelle di circa 2400 scambi attesi, con più di 5500 imprenditori registrati e una percentuale di successo dei singoli scambi pari al 90% del totale.
Se da un lato operare all’estero con un professionista europeo - spesso in lingua inglese o diversa da quella madre - potrebbe, di primo acchito, risultare complicato, dall’altro i fondi messi a disposizione dall’Unione agevolano il nuovo imprenditore a cercare di percorrere una strada che favorirebbe anche chi, pur avendo un buon progetto, ha difficoltà a realizzarlo o è alla ricerca di lavoro.
Se è pur vero che bisogna saper rischiare, è più facile farlo se si ha fiducia nei propri mezzi.
Il nostro Studio Legale segue il processo per divenire sia nuovi imprenditori sia imprenditori esperti.
Inoltre aiuta le organizzazioni (come ad esempio gli enti e le associazioni di categoria) a diventare intermediari, durante l’iter di partecipazione.
Ulteriori informazioni relative al progetto erasmus per giovani imprenditori si trovano sul sito erasmus-entrepreneurs.eu.
A cura di Mario Mariella