I “maestri” del cucciolo sono la madre, il padre e gli altri adulti del branco ed il giovane cane cresce senza turbare l’equilibrio del branco.
Il cane domestico è ben consapevole della sua natura. È convinto di vivere in branco e si comporta di conseguenza, aspettandosi, per contro, che ci rapportiamo verso di lui come adulti e, quindi, come maestri.
Un cane, per essere correttamente inserito nella nostra società, ha innanzitutto bisogno di un’educazione di base, seguita da un professionista del settore, proprio come a scuola i figli hanno bisogno dei maestri.
Il Sig. Salvatore Sposato è Istruttore cinofilo iscritto all’Albo dell’ENCI, l’Ente nazionale cinofilia italiana, e vanta un’esperienza di oltre quindici anni di pratica sul campo.
Ho intervistato il Sig. Salvatore Sposato presso il suo Centro Addestramento Cani Happy Dogs, specializzato in comportamento del cane, che si trova a Cherasco, in provincia di Cuneo, e vanta le squadre sportive di Obedience, Utilità e Difesa ed una nuova squadra di Cani da Soccorso IRO (Organisation International Rescue Dog).
L’educazione di base è consigliata in ogni caso o solo in caso di cani “problematici”?
L’addestramento è consigliabile per tutti i cani, anche in assenza di problemi particolari ed a qualsiasi età. Tuttavia, è preferibile iniziare l’addestramento quando il cane è cucciolo.
Quali sono i problemi più ricorrenti dei cani?
Le difficoltà che può presentare il cane, sebbene privo di problemi particolari, sono quasi sempre le stesse: il cane tira al guinzaglio, specialmente in città, oppure non obbedisce al richiamo. Ho visto molti cani educatissimi ma non addestrati.
Qual è il ruolo del proprietario nell’addestramento del cane e quali sono i suoi errori più frequenti?
Nella maggior parte dei casi, i problemi del cane sono causati da errori nella comunicazione da parte del padrone/conduttore.
Esistono razze più propense all’apprendimento?
Direi di no. Tuttavia, esistono razze che presentano maggiori difficoltà nell’addestramento. Ad esempio, i terrier ed in generale i cani da caccia risultano più difficili da addestrare in quanto non sono cani cosiddetti “da compagnia”, essendo la loro indole venatoria.
Nella tua esperienza di Istruttore cinofilo, hai avuto a che fare con un cane il cui percorso è stato particolarmente significativo?
Sono tantissimi i casi che ricordo in quanto significativi. In particolare, mi viene in mente un cucciolo di Pastore Bernese che, all’età di tre mesi, era pauroso e presentava numerose fobie. Abbiamo impiegato un mese per farlo scendere dalla macchina e farlo camminare per pochi passi al guinzaglio.
Alla fine dell’addestramento comportamentale, dopo circa due anni, il cane aveva superato le sue paure e addirittura aveva partecipato ad una disciplina sportiva molto difficile: l’Obedience. Questo è un caso che ricorderò per sempre.
Cosa consigli a coloro che desiderano adottare un cane?
Consiglio di prendere in considerazione il fatto che il cane comporta un impegno serio ed un sacrificio. È inoltre fondamentale informarsi, presso il veterinario, circa la razza di cane più adatta alla propria personalità ed alle proprie abitudini di vita.
Il “miglior amico dell’uomo” può fare parte integrante della nostra vita, anzi è giusto che sia così. Pertanto il percorso educativo del cane va accompagnato ad un percorso comportamentale: cane e uomo usano due linguaggi differenti e per comprendere il nostro cane dobbiamo imparare a leggere il suo comportamento e saper rispondere in maniera adeguata, come ogni capo branco che si rispetti.
A cura di Elisa Fea